Venti di bufera nella coalizione barcellonese di centrodestra. Dalla chiusura delle amministrative nessuno si era lasciato sfuggire i piccoli segni di tenzione all’interno del partito col maggior numero di consiglieri, ma gli allora immediati colpi di scena nell’Udc e nell’MPA li avevano fatti passare in secondo piano. Sino ad oggi.
Alla certezza che, a meno di proroghe o qualcosa del genere, il senatore Domenico Nania non potrà candidarsi alle prossime politiche di febbraio, perché oramai ultrasessantinquenne e con tre legislature alle spalle, si aggiunge per il Pdl una ulteriore fonte di disagio, tutta locale: alcuni dei consiglieri più importanti lasciano i propri posti accanto ai vecchi compagni di partito per andare ad ingrossare il cosiddetto “Gruppo Misto”.
A seguire la scelta di Franco Calabrò, fuoriuscito dal partito di Alfano giorno 3, è stato, oggi, il dott. Carmelo Materia che ha ufficializzato una decisione già nell’aria da un paio di giorni. Stamattina infatti, in un Palazzo Longano più in fermento del solito nonostante l’usuale calma che lo caratterizza, il consigliere ha depositato e protocollato una lettera nella quale dichiara che “le tensioni all’interno delle commissioni consiliari e la mancanza di regole certe all’interno del gruppo” lo spingono a cambiare appartenenza per rispetto ai propri princìpi, gli stessi espressi in campagna elettorale mesi fa.
La sua intenzione rimane “operare nell’interesse della città” ma al di fuori di un partito nel quale evidentemente non sente di trovarsi a proprio agio. Le parole contenute nella scarna lettera in questione avvalorano infatti la tesi di forti incomprensioni nel PdL, e non è detto che questa sarà l’ultima defezione all’interno di una nave in ammutinamento. Se nelle sedute di consiglio è effettivamente difficile intravedere incrinature – se non osservando attentamente -, la generale compostezza dei suoi membri di destra è messa in discussioni da voci che parlano di altri componenti pronti a cambiare fronte.
Al momento, quindi ,dagli iniziali quattordici consiglieri il PdL passa a dodici, dando sempre più vantaggio ad un Gruppo Misto nel quale agli aderenti sembra possibile trovare voce pur non dovendo subito scegliere un partito di riferimento.
Questo sistema però non convince, anzi lascia scontenti, parecchi elettori che ancora mostrano di non capire esattamente l’orientamento di questa nuova creatura “mista”, potendo solamente sperare in un accordo sulle reali esigenze di una città bisognosa di attenzioni come qualunque altra in questi momenti di crisi politica ed economica.
Alla fine ai Barcellonesi non resta altro, quindi, che osservare gli ulteriori possibili sviluppi, speranzosi in una capacità di immediato accordo su quelle che sono le questioni più importanti per il futuro di tutti. (CARMEN MERLINO)