Uno sguardo sulla splendida città di Taormina attraverso gli occhi della storia del cinema è quello che è stato oggetto della presentazione, presso il Teatro Vittorio Emanuele, del volume Il cinema sopra Taormina, curato da Ninni Panzera, edito da La Zattera dell’Arte.
Il regista siciliano, premio d’oscar, Giuseppe Tornatore nella prefazione evidenzia l’anima di «un libro che evoca le suggestioni di un vero e proprio film sulla vita di un luogo speciale, fin dalla nascita della fotografia». Si tratta infatti di un “libro-traguardo”, come ha evidenziato il giornalista Francesco Musolino che ha moderato l’incontro, in quanto è stato capace di coniugare due grandi amori: quello per Taormina e quello per il cinema. Un secolo di storia attraverso un ricco patrimonio fotografico, una rassegna dall’occhio archeologico che ha vinto anche il primo premio della 34° edizione dell’Efebo D’Oro come “Libro cinema dell’anno 2012”. Tra i presenti in sala, il sindaco della città di Taormina, Mauro Passalacqua.
Il curatore del volume, Ninni Panzera è un avvocato di origini calabresi, che non ha mai abbandonato il suo amore per il cinema, tanto che da molti anni ormai è segretario generale di TaorminArte, ed è stato il fondatore di quella “sala Milani” (realtà che purtroppo si spense nel 2005) di appena 50 posti, spazio dedicato alla proiezioni di quei film di difficile reperibilità, capaci, però, di sollecitare ed arricchire la cultura messinese. Molti i protagonisti che calpestarono il ruolo di quella sala: in primis Giuseppe Tornatore, apprezzato immediatamente per il film Nuovo Cinema Paradiso, che nessuno fino a quel momento aveva compreso; Franco Battiato e tanti altri (a tal proposito segnaliamo la seconda puntata di ScioroccoSciò di MessinaOra, in cui Ninni Panzera era protagonista ndr.).
Il progetto di Il cinema sopra Taormina non è nato improvvisamente. Lo stesso Panzera rivela come sia stata un’idea coltivata per moltissimi anni. La ricerca di materiale cinematografico parte dal 1989, sollecitato da un concorso che prevedeva la realizzazione di tre cortometraggi: da quel momento uno studio attento e preciso si è costellato di raccolte di saggi, film stranieri e italiani che hanno dato corpo e anima al volume in questione.
Il cinema sopra Taormina consta di una parte generale prodotta da Nino Genovese, conoscitore della storia del cinema in Sicilia. 43 sono i film girati a Taormina, che si possono suddividere in due categorie: la prima riguardante tutte le pellicole degli anni ’60, rappresentante una cinematografia turistico-balneare, di cui si contano 5 film di produzione tedesca, inediti in Italia, posti sotto l’occhio critico di Mario Bolognari; la seconda contenente le due pellicole L’altro piatto della bilancia di Claudio Faranda, padre di Daniela Faranda attuale presidente dell’Ente Teatro Vittorio Emanuele, e Visioni Private di Ninni Bruschetta, ambientato negli otto giorni del Festival del cinema, rendendo partecipi anche gli ospiti dell’evento. Il volume si conclude con interviste inedite a grandi registi: Woody Allen per La Dea dell’Amore; Coppola per Il padrino III; Luc Besson per Le Grand Bleu; Carlo Verdone per Grande, Grosso…e Verdone.
«è stato un viaggio condiviso con passione, realizzato con l’intento di lasciare una traccia e una presenza alla città di Taormina»ha dichiarato Ninni Panzera, che presenterà il volume anche alla Casa del Cinema a Roma, facendo poi tappa nelle città siciliane come Palermo, Catania e Siracusa, fino a varcare i confini italiani giungendo a Parigi e a Strasburgo.
Al termine della conferenza, è stata inaugurata anche la mostra di immagini nel foyer del teatro, che potrà essere visitata fino al 30 Gennaio. Un percorso che si struttura in quattro parti: una caratterizzata da manifesti originali e scene degli ultimi film girati a Taormina, una riguardante i film stranieri, un’altra sui film degli anni ’50, ’60, ’70 e infine immagini che ritraggono Anna Maria Pierangeli al Teatro Antico.
Interessanti e ricchi di particolari sono stati gli interventi: a partire dall’analisi del critico Franco Cicero del film Visioni private, che ha dato vita allo spostamento, da circa 20 anni, dell’asse degli autori cinematografici sulla Sicilia, fortunata per la potenza narrativa. Secondo Cicero «il libro è perfetto in sé. In esso c’è sicuramente grande voglia del passato, che conferisce ordine di senso al presente. Sottolineo però che è necessaria anche una voglia di futuro, dato che ancora non c’è stato un film interamente girato a Taormina, ma per far questo necessitano le strutture e i supporti necessari».
Mario Bolognariha fatto invece emergere l’altra faccia della medaglia delle pellicole, che mostrano sempre una Taormina sotto il lato paesaggistico, tralasciando una narrazione vicina alla comunità locale, che viene ritratta soltanto come sfondo. Le scene rappresentano, inoltre, la creazione di stereotipi attraverso racconti di vicende virtuali e non reali. L’analisi di Bolognari si è concentrata sui film degli anni ’50 – ’60, in cui sono evidenti i luoghi comuni di un’identità siciliana completamente sradicata soprattutto dal punto di vista tedesco.
Durante la conferenza è stato anche presentato un emozionante film di montaggio curato da Fabio Schifilliti che ha raccontato per immagini le sequenze più suggestive dei film girati a Taormina.
I proventi delle vendite di Il cinema sopra Taormina sono stati offerti all’Admo, associazione per la donazione del midollo osseo. (CLARISSA COMUNALE)