Tre storie di successo, tre professionisti che vengono valorizzati per i loro studi e il loro talento: tre persone che le scelte e la vita hanno portato fuori Messina. Simone Pirrotta, Dario Brancato eBiagio D’Angelo sono stati i protagonisti di Talenti, l’incontro organizzato dall’associazione Antonello da Messina nei locali della Camera di Commercio di Messina.
Partire non perché si è costretti, ma per indole e volontà, come ha spiegato Biagio D’Angelo, che considera il tornare un pensiero triste, da nostalgici. D’Angelo, professore presso l’Università Cattolica de Rio Grande do Sul di Porto Alegre e che quest’anno ha ricevuto il Premio Jabuti (l’equivalente brasiliano del Premio Strega) come miglior libro per l’infanzia, è contento di poter raccontare ciò che fa perché – ha spiegato – «incontri simili devono essere occasione di scambio culturale, soprattutto tra persone che lavorano e studiano in ambiti diversi». Dello stesso avviso è Dario Brancato, professore associato all’Università Concordia di Montreal in Canada, che già due anni fa aveva partecipato a un convegno organizzato dall’associazione Antonello da Messina e che, in quanto docente di Civiltà Italiana, ha ammesso di aver scoperto molte più cose su Messina da quando vive all’estero. Successivamente si è passati dal mondo allo spazio con l’intervento di Simone Pirrotta, che dal 2007 lavora per l’Agenzia Spaziale Italiana a Roma. Un ingegnere timido e appassionato ma soprattutto scaramantico: ha fatto parte dello staff che si è occupato della costruzione del satellite italiano Lares e prima del lancio ha inserito nel veicolo spaziale un piccolo corno d’oro portafortuna realizzato da un suo amico gioielliere (di Messina).
Tre ritratti di tre messinesi che più che venir celebrati, lo scorso pomeriggio hanno ricevuto un gesto di affetto e di attenzione da parte della città in cui sono nati, una città che vuole mantenere un rapporto vivo con loro. Perché emigranti o no, sono persone che hanno intrapreso un cammino e hanno deciso di portarlo avanti.
