Pubblichiamo il comunicato stampa del Policlinico Universitario, in queste ore sotto i riflettori della stampa nazionale dopo l’apertura di una inchiesta a seguito della morte, in un arco di 24 ore, di due neonati.
“In relazione ai due casi dei neonati deceduti presso l’AOU G. Martino – si legge nel documento – la Direzione Aziendale esprime la massima vicinanza alle famiglie per quanto accaduto.
Precisa, inoltre, che è stata subito attivata una indagine interna da cui è emerso come in entrambi casi i piccoli pazienti siano giunti presso la TIN in condizioni particolarmente gravi.
Per quanto riguarda S.S., arriva al policlinico universitario il 23 dicembre alle 21.40, con diagnosi di grave ernia diaframmatica, misconosciuta alla nascita avvenuta presso un nosocomio di Catania, e diagnosticata soltanto successivamente quando il bambino viene trasferito a causa del grave distress respiratorio insorto immediatamente dopo la nascita. Effettuata la diagnosi che ha evidenziato la necessità di intervento chirurgico, il bimbo è stato subito assistito presso la TIN dell’AOU dotata di chirurgia pediatrica.
Come da protocolli nazionali e internazionali, si è proceduto subito alla stabilizzazione dei parametri cardiorespiratori, passaggio necessario per poter procedere all’intervento chirurgico che non è stato possibile effettuare per la gravità estrema delle condizioni cliniche.
L.L., nata prematura, giunge già in gravi condizioni presso la TIN il 25 dicembre ad 11 giorni di vita accompagnata dai genitori. Immediatamente vengono messe in atto tutte le procedure diagnostiche che accertano un quadro di enterocolite necrotizzante e – previa stabilizzazione delle condizioni cliniche- la bambina viene operata: un intervento estremamente delicato di resezione intestinale che, in un soggetto già fortemente debilitato, ha determinato un ulteriore scompenso metabolico.
L’AOU G. Martino – spesso sotto i riflettori perché uno dei centri che per patologie diverse accoglie i casi più gravi, spesso provenienti sia dalla Sicilia Orientale che Occidentale e dalla Calabria – continua a rappresentare di fatto il “terminale” ultimo delle situazioni più complesse, talvolta non suscettibili di guarigione.
È dunque evidente – conclude il comunicato ufficiale – che, anche in considerazione dei casi citati, esiti spesso non felici non possano che determinarsi in questa struttura, unica nella provincia di Messina ad essere dotata di unità operative quali la Neurochirugia Infantile, la Chirurgia Neonatale e Pediatrica, la Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica”.