SERIE A, IL PUNTO: LA ROMA CHIUDE COL BOTTO LA 18MA, MA I CAMPIONATI SEMBRANO DUE

 

Nonostante l’emorragia di fuoriclasse rispetto ai verdi fasti del recente passato, questa serie A si sta rivelando davvero un gran bel campionato: equilibrato, combattuto, incerto ed altalenante nell’ andamento da montagne russe tenuto da un èlite che settimanalmente riscrive la parte nobile della classifica. Lazio, Fiorentina, Inter, Napoli, Roma e Milan -protagoniste di continui sorpassi e tamponamenti come nel più spettacolare dei Gran Premi di Formula 1- sono le prime donne del torneo più avvincente degli ultimi anni. Dal secondo posto in giù, s’intende, dato che la Juventus, beata nel suo isolamento tibetano, si limita ad assistere compiaciuta all’agone.

Il piatto forte della giornata prenatalizia era rappresentato dal posticipo dell’ “Olimpico” tra Roma eMilan e le attese non sono state affatto tradite, considerato che ne è uscito fuori uno spettacolare 4-2. Ha vinto una Roma superlativa, capace di mettere in ghiaccio i tre punti già alla mezzora del primo tempo con il 3-0 firmato Lamela, dopo le precedenti prodezze aeree di Burdisso e Osvaldo. Lo stesso ventenne campioncino (essenziale la sua presenza per la fase offensiva) ha quindi servito il poker ad inizio ripresa, mentre nel finale le reti di Pazzini e Bojan son servite solo a salvare l’onore dei rossoneri, usciti dunque con le ossa rotte dalla due giorni monstre iniziata col nefasto sorteggio di Champions. Piccolo asterisco riguardante i capitolini: il migliore in campo è stato Daniele De Rossi, schierato finalmente nel suo ruolo dal 1’ e lodato a fine partita -udite udite- anche da Zdenek Zeman, il cui marchio di fabbrica è ormai nitidamente visibile nel dna giallorosso.

 Vittorie pesantissime, anche se maturate in maniera del tutto differente, quelle conseguite da Lazio e Napoli nei blitz esterni del pomeriggio ai danni, rispettivamente, di Sampdoria e Siena. A Marassi, i ragazzi dell’ottimo (dentro e fuori dal campo) Vladimir Petkovic hanno sbloccato la gara nel primo tempo con Hernanes, per poi gestirla nel prosieguo, riuscendo a contenere il ritorno dei blucerchiati ed a difendere il minimo scarto fino al fischio finale. Copione opposto quello andato in scena all’ ”Artemio Franchi” senese (o “Montepaschi Arena”, che dir si voglia), dove i partenopei  – incassata in settimana la penalizzazione di due punti per “Scommessopoli” – solo in zona Cesarini sono riusciti ad avere la meglio sui toscani, discretamente messi in campo dal nuovo tecnico Iachini, grazie alla seconda segnatura stagionale di Maggio e ad un rigore del solito Edinson Cavani.

Trasferta fruttuosa anche per la Fiorentina che, nella seconda frazione di gioco, ha espugnato il “Renzo Barbera” di Palermo con un fragoroso 3-0, per effetto della doppietta di Jovetic e del rigore (il secondo nel giro di pochi minuti) realizzato da Gonzalo Rodriguez su gentile concessione del montenegrino. Con questa vittoria i viola volano a 35 punti e si riprendono la terza posizione, in coabitazione con l’Inter di Stramaccioni a sua volta scavalcata dalla Lazio, nuova inquilina della piazza d’onore a quota 36. I nerazzurri, non in gran spolvero, si sono fatti imporre il pari a San Siro dal Genoa degli ex juventini Immobile e Delneri. Decisivo, nell’economia dell’incontro, il clamoroso errore allo scadere del giovane Livaja, che ha spedito sul palo il tap-in a porta vuota che sarebbe valso il 2-1.

Venendo adesso all’altro campionato, quello disputato dalla Juventus, otto punti di vantaggio sembrano un gap già difficile da colmare per le avversarie sopra citate, non tanto per la distanza in sé (in fin dei conti potrebbero bastare due sconfitte ed un pareggio per appianare la situazione) quanto per la costanza dimostrata sin qui dalla Vecchia Signora, brava a crederci sempre e a non mollare mai. Nel travagliato anticipo contro il Cagliari, il rigore del potenziale 1-1 sprecato da Vidal, a 20 minuti dalla fine, avrebbe mandato psicologicamente al tappeto chiunque, specie alla luce del complessivo andazzo del match (leggasi arbitraggio più che discutibile); e invece i bianconeri hanno dapprima pareggiato e poi addentato ferocemente i 3 punti grazie alla doppietta resurrezione dell’ex desaparecido Alessandro Matri, prima che Vucinic stendesse definitivamente il velo sul match.

Nelle altre gare di questa 18ma giornata, penultima prima del giro di boa, Atalanta e Udinese hanno impattato sull’1-1, mentre vanno rimarcati i successi di un grande Parma (2-1 al Dall’Ara di Bologna nel derby della via Emilia), del Torino -impostosi per 2-0 sul Chievo- e del sorprendente Pescara che, nel primo anticipo di venerdì, ha superato per 2-1 il Catania all’ultimo respiro.  (JODY COLLETTI)

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