In una raccomandata indirizzata al Presidente dell’Autorità portuale De Simone, Saro Visicaro, portavoce del Comitato La Nostra Città, chiede alcuni chiarimenti sulla futura destinazione dei 60 mila metri quadri della struttura fieristica, dopo l’occupazione del teatro divenuta nuovamente al centro delle cronache cittadine e del dibattito politico.
“L’epilogo dell’Ente Fiera di Messina – si legge nella missiva – ha alimentato gli interessi di coloro che da anni inseguono l’obiettivo di impossessarsi anche di quel prezioso affaccio nello Stretto per anni occupato dalla Campionaria.
Sabato scorso è anche maturata l’inaspettata “presa di possesso” del dimenticato “Teatro in Fiera”. Un’iniziativa provvidenziale che ha stimolato alcuni interventi istituzionali e del mondo della cultura.
Con puntuale tempismo il Comitato Portuale si appresta intanto a indire un bando pubblico per concedere a dei privati i 60 mila metri quadrati demaniali.
Il Comitato La Nostra Città, in merito alla futura destinazione dell’area , intende sottoporre alla Sua attenzione le seguenti domande;
1) Il cambiamento di destinazione d’uso dell’area rientra nelle previsioni dell’ancora non adottato Piano regolatore del Porto?
2) I nuovi insediamenti previsti nel bando sono compatibili e sostenibili rispetto all’attuale assetto urbanistico della zona?
3) Il Comune di Messina ha approvato ipotesi d’insediamento commerciale,turistico e diportistico in quell’area?
4) Il Comune di Messina ha approvato piani particolareggiati,piani di parcheggio per auto, piani di viabilità e mobilità,piani di sicurezza sismica riguardanti l’ex cittadella fieristica?
5) Il rappresentante del Comune nel Comitato Portuale è informato sui contenuti del Bando pubblico?
6) Per alcuni componenti del Comitato Portuale, che dovranno decidere sul Bando, possono escludersi macroscopici conflitti d’interesse?
Il Comitato La Nostra Città ritiene che le nuove destinazioni d’uso di una parte così importante per Messina non possono non essere discusse dai cittadini, dai rappresentanti degli ordini professionali e dalle rappresentanze istituzionali che per legge hanno obbligo di programmazione controllo e tutela del Territorio.
Per i motivi esposti – conclude Visicaro – riteniamo che Lei vorrà certamente dare delle doverose risposte a delle domande che, come abbiamo letto, sono anche di molti cittadini consapevoli”.