Ieri alle tre del pomeriggio il teatro in fiera è stato occupato. L’azione, scaturita alla fine del corteo antifascista che ha sfilato per le strade di Messina nella prima mattinata di ieri, vuole porre l’attenzione di tutta la cittadinanza su un luogo che da tanto tempo è rimasto imprigionato da numerosi cavilli burocratici e giochi politici. Controversie che fino ad oggi hanno prodotto un unico risultato: il totale abbandono dell’edificio che fa parte del complesso fieristico.
Questa mattina ho parlato con Giulia, una delle ragazze del movimento, che mi ha spiegato che volontariamente ancora il gruppo non ha un progetto sul destino del teatro. «Abbiamo indetto un’assemblea cittadina per le cinque di oggi pomeriggio», mi spiega «perché vogliamo che sia la città a dire cosa farne di questo posto. Noi da soli non possiamo ma soprattutto non vogliamo decidere le sorti di questa struttura, su cui sono tanti i progetti ma di concreto non si è ancora realizzato nulla».
Mentre parliamo Giulia mi accompagna fare un giro e la cosa che colpisce è il sottotetto che è crollato sulla platea e il foyer ridotto a deposito di mobili da bar. Tra i vari mobili e poltroncine accatastati ci sono anche due sacchi di pattini con la lama e naturalmente tanta polvere.
I ragazzi dormono nella parte posteriore del teatro – per intenderci quelli che erano i camerini e gli uffici – «le uniche stanze sicure, perché in realtà non sappiamo cosa sia agibile e cosa no» mi dice Giulia.
La risposta del pubblico a meno di ventiquattro ore dall’apertura sembra essere positiva, almeno tra la gente, molti dei quali entrando e facendo un giro all’interno ricordano, gli spettacoli a cui hanno assistito o a cui hanno partecipato. Sarà interessante seguire la vicenda e vedere se e come risponderanno i cittadini di Messina. (FABIO BRUNO)