A pochi giorni dalla nomina, Lucia Borsellino, nuovo assessore alla Sanità Regionale, ha comunicato la disponibilità a riaffrontare il problema dei posti letto nella provincia di Messina. A preoccupare maggiormente è come sappiamo il Cutroni Zodda di Barcellona che negli ultimi mesi ha conosciuto il danno di una drastica riduzione di risorse. Una riduzione che rischia di avere ripercussioni su un’utenza che non conta soltanto la Città del Longano ma un insieme di realtà limitrofe la cui popolazione nel complessivo supera le 50mila persone.
Le proteste sono dirette in particolar modo al declassamento di reparti vitali come cardiologia e pediatria, per le quali si vocifera una trasformazione in centri di primo soccorso impossibilitati, nel caso ciò dovesse accadere, a risolvere una situazione di emergenza. Un infartuato potrebbe, ad esempio, trovarsi ricoverato su un’ambulanza bloccata nel traffico tra Barcellona e Milazzo col rischio di mortali complicazioni.
Di qui la nascita, già nel 2011, di una vera e propria contesa tra il polo ospedaliero e la Regione Sicilia, apparentemente sorda alle motivazioni di medici e pazienti. Almeno sinora. Pur sfiduciati e sempre più preoccupati, i dirigenti dell’Asp di Messina, insieme ad una rappresentanza dei comuni coinvolti, è stata chiamata a partecipare ad un tavolo di dialogo con il nuovo assessore che mostra, almeno, interessamento al problema; questo mentre si teme l’arrivo di ulteriori tagli per decisioni terze. Così non resta che attendere ulteriori novità da questo incontro previsto per domani 29 Novembre.
Ironia della sorte proprio in questi giorni è scattata un’allerta idrica nel polo ospedaliero barcellonese, dopo che controlli sulla potabilità dell’acqua sono stati effettuati in altri edifici pubblici cittadini. Al momento non v’è conferma al vociferato inquinamento delle acque della struttura, con la possibilità di una celere smentita. Difatti di allarmi ne stanno girando parecchi nel comune più grande della provincia, tutti o quasi infondati.
Un esempio è quello che parlava di una grave mancanza di liquidità per il pagamento degli stipendi di ottobre. Tale voce, non si sa scaturita da cosa o chi, ha allarmato buona parte dei dipendenti comunali che ieri invece hanno trovato regolarmente il proprio stipendio in banca come ogni 27 del mese. In questo clima di incertezze si spera quindi che l’ospedale locale non debba trovarsi a corto anche di acqua potabile, confidando nella futura soluzione delle problematiche già presenti. (CARMEN MERLINO)