Ecogastronomia– GAS (gruppo d’acquisto solidale) promosso da Fondazione di Comunità di Messina in collaborazione con l’Associazione Slow Food Valdemone – va alla ricerca di produttori di generi alimentari che vogliano essere inseriti all’interno del proprio circuito. Il termine ultimo è fissato per il 21 dicembre, ma le domande verranno accettate anche dopo questa data.
Al bando possono partecipare tutte le aziende agricole di produzione e trasformazione di prodotti alimentari regolarmente iscritte alla Camera di Commercio e dotate di Partita IVA. La commissione darà precedenza a quelle aziende che operano nell’Area dello Stretto.
Le imprese che intendono partecipare si impegneranno a implementare la metodologia dei Territori Socialmente Responsabili (TSR®) integrata dai principi del buono, pulito e giusto propri dell’approccio Slow Food. Questa metodologia sviluppata dalla Rete Europea delle Città e delle Regioni dell’Economia Sociale REVES garantisce gli standard qualitativi richiesti dall’associazione che mirano da sempre a avere cibo di qualità eccellente, rispettoso dell’ambiente e con una giusta retribuzione per chi lo produce. La Fondazione Comunità di Messina ha predisposto un’equipe specializzata a supportare tecnicamente le aziende che adotteranno questa metodologia di lavoro.
«Il GAS, con base operativa a Forte Petrazza, intende accogliere e sostenere le aziende e le produzioni che raccontano storie di inclusione sociale, legalità, lotta alle mafie, sostenibilità e giustizia sociale – spiega Gaetano Giunta, segretario generale della Fondazione – Il fine è costruire sul nostro territorio legami virtuosi fra domanda e offerta etica».
«La partecipazione dei produttori a questo GAS, – rilancia Saro Gugliotta, fiduciario di Slow Food Valdemone – sarà caratterizzata, oltre alla conoscenza dello stesso prodotto ed al suo territorio di appartenenza, anche agli antichi saperi ed al loro legame con gli aspetti salutistici spesso correlati».
Il bando del concorso, i contatti e ulteriori informazioni sono pubblicati sul sito della fondazione Comunità di Messina. (FABIO BRUNO)