FINE DELLA FIERA: I SINDACATI FANNO APPELLO AL PREFETTO TROTTA

 

I segretari generali di Cgil Cisl e Uil – Oceano, Amato e Genovese – insieme ai segretari generali delle categorie di settore , Filcams Fisascat e Uiltucs  Garufi, Di Leo, Gullotti-, hanno inviato al Prefetto di Messina, Stefano Trotta, una richiesta per la convocazione urgente di un Tavolo sullo scioglimento dell’Ente Fiera tra Governo Regionale, l’AutoritàPortuale, il Comune di Messina, la Provincia Regionale di Messina, la Camera di Commercio, le parti sociali e le associazioni interessate. Tre i punti nodali evidenziati dal sindacato: dare garanzie occupazionali ai 13 dipendenti; assicurare l’esistenza per la provincia di Messina di uno strumento moderno e efficiente di promozione delle attivitàe del territorio; chiarezza sul futuro delle aree ex Fiera.

Con delibera dello scorso  21 giugno, ma pubblicata a distanza di 5 mesi (!), la Giunta Lombardo ha disposto lo scioglimento dell’Ente Fiera di Messina a causa della sua situazione debitoria e finanziaria e delle irreversibili condizioni di criticità- scrivono i sindacati-.

E’sotto gli occhi di tutti che l’Ente pubblico economico da tempo non riusciva piùad assolvere adeguatamente alla propria funzione di vetrina per la promozione di prodotti e scambi economici e commerciali. Com’èevidente che tale declino sia da attribuire a cattiva gestione dell’Ente, all’assenza di politiche specifiche dei Governi regionali, di programmazione e pianificazione delle Amministrazioni locali, dall’impoverimento imprenditoriale della nostra provincia.

E, tuttavia, altrettanto certo che il provvedimento di scioglimento adottato non solo non risolve il problema della funzione fieristica ma lascia senza lavoro e senza soluzione 13 dipendenti.

Dare soluzione occupazionale a quei lavoratori, anche attraverso una opportuna ricollocazione, costituisce una urgente priorità per il nuovo Governo regionale del Presidente Crocetta. Messina, lo abbiamo detto più volte, non può perdere neppure un solo posto di lavoro, così come non può rinunciare a professionalità e competenze.

Ma, oltre alla necessità di tutelare l’occupazione, esistono altre due questioni che devono essere necessariamente e urgentemente affrontate.

La prima riguarda la esigenza che la città e la provincia –  ma anche l’Area dello Stretto possano contare su un nuovo, moderno, efficiente strumento che promuova e gestisca realmente attività di tipo fieristico, contribuendo alla crescita ed allo sviluppo produttivo, commerciale e turistico del territorio. Ciò può e deve avvenire avendo a riguardo vocazioni, competenze e ambiti di sviluppo di un rilancio produttivo, economico e commerciale che deve essere pensato, programmato e realizzato con sinergie di sistema, mettendo insieme risorse pubbliche e private, Enti territoriali, mondo delle imprese, Istituzioni culturali. 

Puntando su ciò che c’è, ma che sappia promuovere ciòche di nuovo viene sperimentato, a partire dallo sviluppo e dalla promozione delle eccellenze, partendo dalle risorse e dalle peculiaritàdel territorio, dalla tecnologia dei trasporti navali e del diportismo nautico alla produzione di ceramica artigianale di qualità, dai distretti turistici alla produzione enologica, dall’accrescimento dell’utilizzo delle energie da fonti rinnovabili, della green economy, della ricerca, applicazione delle tecnologie, realizzazione di soluzioni innovative per la messa in sicurezza sismica dei manufatti e idrogeologica del territorio, scommettendo e incentivando le eccellenze nelle produzioni agricole, zootecniche e di trasformazione alimentare.

La seconda questione riguarda le aree sinora utilizzate e gestite dall’ex Ente Fiera. Quelle aree, a seconda dell’utilizzo che se ne stabilirà, possono diventare decisive per l’assetto urbanistico e produttivo della nostra città, per il suo futuro. Riteniamo che destinazione e utilizzo di quelle aree debbano essere decisi in modo democratico e trasparente, coinvolgendo le Amministrazioni interessate, le parti sociali, gli attori economici, avendo riguardo al decoro, alla vivibilità, allo sviluppo economico di Messina.

Chiediamo pertanto al Prefetto di Messina di attivare un urgente tavolo di confronto con il Governo Regionale, l’AutoritàPortuale, il Comune di Messina, la Provincia Regionale di Messina, la Camera di Commercio, le parti sociali e le associazioni interessate.

 

 

 

 

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