Destinati 300 milioni per finanziare gli interventi nelle aree alluvionate: 250 milioni dovrebbero arrivare dai fondi non usati per il pagamento delle penali per il Ponte sullo Stretto. Lo ha deciso la commissione Bilancio della Camera, dopo una lunga e concitata seduta notturna da cui sono scaturite nuove correzioni al Ddl di stabilità 2013.
I fondi del Ponte sullo Stretto finanzieranno un fondo di nuova attivazione per le popolazioni alluvionate delle ultime settimane, mentre la maggioranza alla Camera sblocca anche il turn over del comparto sicurezza.
I fondi per la ricostruzione delle aree alluvionate di questi giorni valgono 300 milioni: 250 dovrebbero arrivare dalle risorse non usate per il pagamento delle penali a Eurolink, general contractor del Ponte. Il Governo aveva inizialmente ipotizzato la risoluzione del contratto con 250 milioni ma in Consiglio dei ministri il ministro della Coesione territoriale, Fabrizio Barca, si era opposto duramente a questa ipotesi prospettata dal ministro dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture, Corrado Passera. Alla fine si era deciso di rinviare la decisione per verificare se esistessero o meno, ancora, le condizioni per una fattibilità economico-finanziaria dell’opera.
Il nuovo fondo potrebbe per altro tirare la volata anche alla norma per il “piano Clini”, un piano strategico per prevenire il dissesto idrogeologico e fare manutenzione del territorio. Il ministro dell’Ambiente ha infatti ripresentato un emendamento, già bocciato in passato dalla Ragioneria generale, per sbloccare i vincoli finanziari che finora hanno reso inutilizzabili le risorse destinate a questo genere di interventi. Il patto di stabilità, infatti, impedisce l’investimento anche nei comuni a posto con i conti.
L’ipotesi circolata ieri è di un patto di stabilità che, almeno sugli interventi sul dissesto idrogeologico, salti il livello comunale e provinciale per scattare solo a livello regionale. Potrebbero essere le Regioni ad autorizzare gli interventi e a garantire, al tempo stesso, il saldo neutro totale ai fini di stabilità interna. Ma l’ok della Ragioneria non c’era ancora.
Dal 1° gennaio tornano anche pignorabili i beni delle Asl da parte delle imprese creditrici: un emendamento dei relatori ha infatti previsto la cancellazione del comma che estendeva il divieto di pignorabilità al 2013. Rinvio, invece, per gli esodati della scuola e la Tobin Tax: si interverrà al Senato.