Una citta’ al capolinea economico e sociale, un comune al collasso finanziario e organizzativo. E’ questa Messina, “la prima grande citta’ siciliana a cui sono saltati i conti per decenni di gestione dissennata e per un’espansione fuori da ogni controllo delle societa’ partecipate”. E’ la denuncia dei sindacati che oggi hanno portato in piazza migliaia di cittadini. La parola d’ordine della manifestazione organizzata da Cgil Cisl e Uil e’ “Affrontare l’emergenza, uscire dalla crisi”.
Il corteo e’ partito da piazza Cairoli per giungere in piazza Unione europea. Ieri il commissario straordinario Luigi Croce ha incontrato la Corte dei conti per individuare una strategia che, per evitare il dissesto, prevede soprattutto il ricorso al decreto ‘Salva enti’. Per il leader della Cisl Maurizio Bernava, “Messina e’ un problema regionale e nazionale.
Un problema per il quale, cosi’ come per le decine di comuni in dissesto, dell’Isola, non ci si puo’ limitare a rivendicare interventi finanziari straordinari”. Servono, rimarca, “un fronte comune tra istituzioni, deputati regionali e nazionali, sindacati, imprese”, e un progetto che passi, assieme, per “il risanamento, il riequilibrio, la trasparenza dei bilanci, e la riorganizzazione e la ristrutturazione delle partecipate e delle controllate”. (AGI)