LA SCUOLA DI MESSINA DICE “BASTA”: ECCO IL CALENDARIO DELLA PROTESTA

 

Un fitto calendario di mobilitazione unitaria contro le iniziative del governo sui temi della scuola che culmineranno  con lo sciopero/manifestazione nazionale del 24 novembre a Roma e per cui già da adesso si prevede un’ampia partecipazione messinese.

Lo hanno presentato i Segretari Pistorino, Fleres e Lama, rispettivamente per le categorie di CGIL, CISL eUIL, comunicando l’adesione alla manifestazione cittadina “AFFRONTARE L’EMERGENZA, USCIRE DALLA CRISI” prevista per il 10 novembre prossimo (CONCENTRAMENTO A PIAZZA CAIROLI ORE 9 e CORTEO COMIZIO PIAZZA UNIONE EUROPEA) e, insieme ai Segretari Princiotta (Snals Confsal) e Marchetta (GILDA Unams), rilanciano con forza il tema della specificità messinese che, nel tragico bilancio del comparto scuola nazionale, rappresentano un dramma nel dramma. Lo spaccato sociale di questa provincia è davvero devastato da una situazione occupazionale così debole che anche i tagli operati sul settore pubblico dell’istruzione hanno avuto pesanti ricadute sul comune e sulla provincia.

Di seguito descrivono l’articolato calendario previsto per la mobilitazione:

13.11.12

Assemblee per le scuole del Comune di Messina presso l’ITI ” VERONA TRENTO” e predisposizione di un documento provinciale unitario da consegnare al Prefetto ed al Dirigente dell’UAT di Messina

16.11.12

Assemblea per le scuole del Comune di Patti presso ITCG “BORGHESE” PATTI

Assemblea per le scuole dei Comuni da Brolo a Tortorici presso IIS IPAA ITC CAPO D’ORLANDO

19.11.12

Assemblea per le scuole dei Comuni da Villafranca a Milazzo presso ITI MILAZZO “MAIORANA”

Assemblea per le scuole del Comune di Barcellona, Novara e Terme Vigliatore presso PALAZZO DELLA CULTURA DI BARCELLONA

21.11.12

Assemblea per le scuole dei Comuni di S. Agata M., Torrenova, Acquedolci e S. Fratello  presso IST. COMPR. S. AGATA DI MILITELLO “CESAREO” 

Assemblea per le scuole dei Comuni da S. Stefano C. a Tusa presso IST. REGIONALE D’ARTE S. STEFANO CAMASTRA

22.11.12

Assemblea per le scuole dei Comuni delle Isole Eolie presso IIS “CONTI ELLER VAINECHER” LIPARI

23.11.12

Assemblea per le scuole dei Comuni da Letojanni a Cesarò presso ITC “PUGLIATTI” TAORMINA

Assemblea per le scuole dei Comuni da S. Teresa ad Alì presso AUDITORIUM DI NIZZA

 

Di seguito l’analisi dei dati che illustra come nelle scuole di Messina

si siano persi 1700 posti di lavoro.

 

L’organico tra docenti (comprensivo dei docenti di sostegno) ed ATA ha subito una falcidia senza precedenti che sta compromettendo il diritto all’istruzione: negli ultimi 3 anni scolastici la provincia di Messina ha subito una riduzione di 1394 docenti, mentre per gli ATA si sono persi 280 posti.

 

Organico docenti

Organici

Infanzia

Primaria

Secondaria
I grado

Secondaria
II grado

Totale

2008-2010

1081

2846

2070

2725

8722

2012-2013

1085

2344

1668

2231

7328

Differenza

+4

-502

-402

-494

-1394

 

Il numero di alunni nella nostra provincia continua a diminuire; si prevedono 87026 alunni rispetto ai 87966 dello scorso anno scolastico, con un saldo negativo di -940 unità.

Organico ATA

PROFILO

2010-2011

2011-2012

2012-2013

DIFFERENZA

Assistente Amministrativo

604

561

556

-48

Assistente Tecnico

228

217

217

-11

Collaboratore Scolastico

1803

1648

1636

-167

DSGA

145

145

95

-50

Altri (cuochi, guard. Inferm. ecc)

21

21

17

-4

TOTALE

2801

2592

2521

-280

 

Sono numeri, lo diciamo ormai da tempo, che non consentono di garantire una scuola adeguata alle nuove generazioni. Il nostro sistema formativo, tra cui particolare importanza riveste il ruolo degli insegnanti di sostegno (oltre 300 posti in meno in tre anni), è stato devastato dalle politiche governative con una contrazione sia degli organici sia del tempo scuola. In altri paesi, in maniera più lungimirante, si investe in istruzione, formazione e ricerca perché sono considerate leve straordinarie per la ripresa e lo sviluppo. In Italia ed in Sicilia il teatrino della politica ha altre priorità. Continuiamo a non rassegnarci a questo continuo declino e proseguiremo nella rivendicazione di una scuola pubblica di qualità.

Per la provincia di Messina,(spesso agli ultimi posti in Italia per “servizi, ambiente e salute nei Dossier del Sole 24 Ore)la diminuzione delle risorse di organico, non è solo una opzione paritaria rispetto ad altri territori, ma si tratta di una caratteristica spesso ulteriormente aggravata dalla natura stessa del territorio messinese. Sono eclatanti gli esempi delle piccole isole o dei centri di montagna: tagliare il tempo pieno di una scuola di Tusa, ma anche di Caronia o Basicò o Malvagna, non può rappresentare nella sostanza lo stesso taglio che ad una scuola di Mantova o, anche, di Giarre o Siracusa, perché nel pomeriggio dei piccoli centri di montagna o delle isole non si può immaginare una offerta di opportunità culturali e formative pari a quella dei grossi (o anche piccoli) centri ben collegati tra loro, perché in un territorio pianeggiante sono, di fatto, inseriti in un più ampio contesto di possibilità di crescita socio – culturale: eppure il sistema centralizzato del MIUR per il calcolo degli organici ha compito per quattro anni scelte numeriche uguali per tutta Italia!

I tagli previsti per il personale ATA (Ausiliari, Tecnici e Amministrativi) sono e saranno duri colpi per il funzionamento delle scuole statali, dove spesso:

 • non si possono garantire livelli di sicurezza e controllo adeguati, per la mancanza di collaboratori scolastici in tutti i plessi e su tutti i piani degli edifici scolastici, diminuendo la sorveglianza delle scuole e la vigilanza sugli alunni;

non si può erogare una didattica più efficace, per la mancanza del valido supporto degli Assistenti Tecnici, nonostante la retorica ufficiale sull’apprendimento informatizzato;

non si può garantire la funzionalità dell’attività amministrativa, a causa dei sempre maggiori compiti decentrati dall’amministrazione centrale, senza peraltro che il personale riceva una formazione specifica, anzi, espellendo dalla scuola i precari già formati e reclutando forzosamente il personale docente inidoneo.

 

Sui tagli alla scuola, confermiamo il nostro giudizio fortemente critico per due ragioni:

·                    laprima, in due anni  si è proceduto al licenziamento in tronco di una buona parte del precariato storico:ben 440 lavoratori. E’ come chiudere una fabbrica, in un territorio che dall’imprenditoria alle infrastrutture, conosce una crisi che i sindacati di Messina hanno più volte analizzato;

·                    la seconda, la violenza dei tagli mette a rischio la regolare erogazione del servizio pubblico: il taglio è di grande rilievo e le difficoltà che le scuole avranno sono sotto gli occhi di tutti: riduzione generalizzata dei servizi agli alunni e di supporto alla didattica.

 

Graziamaria Pistorino, Segretaria generale FLC CGIL Messina, dichiara: “I tagli alla scuola del governo Berlusconi e del governo Monti colpiscono fino ad annientare il precariato, ma si abbattono con incredibile ottusità su tutta la struttura dell’istruzione pubblica, ovvero sullo sviluppo del paese e del nostro territorio, peggiorano le condizioni di lavoro del personale di ruolo e consegnano i nostri alunni ad una educazione impoverita!”

Laura Fleres, Segretaria generale CISL SCUOLA di Messina dichiara “La situazione di grave problematicità della Scuola messinese è sotto gli occhi di tutti: numerose scuole hanno difficoltà persino nell’assicurare il funzionamento ordinario dei propri plessi, nei quali mancano anche i collaboratori scolastici per l’apertura delle scuole e la sicurezza minima degli alunni;  sono presenti nel territorio provinciale  da un lato molte pluriclassi – sia nella Scuola Primaria che nella Secondaria di 1° grado- formate mettendo insieme in maniera stabile alunni di classi diverse  e dall’altro classi numerose (30 alunni e più); ciò costituisce un grave danno all’apprendimento e alla fruizione del diritto allo studio per tutti”

Calogero Lama, Segretario generale UIL SCUOLA di Messina: “Non sembra che l’attacco sferrato al mondo della scuola, ormai da lungo tempo, segni un’inversione di marcia mentre incomincia ad affacciarsi all’orizzonte la preoccupazione della societa’ civile sugli effetti negativi che produce la mancanza di investimenti sull’istruzione, formazione e ricerca, le organizzazioni sindacali contribuiranno a svolgere il proprio ruolo se considereranno prioritaria la ricerca continua dell’unità sindacale ed il coinvolgimento della categoria che, in questo particolare momento ha bisogno di un sostegno che faccia ripartire le motivazioni per il raggiungimento di risultati utili”.

 Antonio Princiotta Cariddi, Segretario provinciale dello SNALS Confsal: “E’ chiaro ormai a tutti che in questi anni si è voluto impoverire la scuola pubblica per fare cassa. Non c’è modo di giustificare altrimenti un simile accanimento sulla scuola, che, a parole, tutti dicono vada potenziata per il futuro del Paese. Un ennesimo colpo inferto alla scuola dopo che essa ha subìto, la penalizzazione del blocco dei contratti, cui vanno aggiunti i noti tagli agli organici con ricadute occupazionali gravissime per tutti e in particolare per  i precari.”

Santi Marchetta,Coordinatore della FGU Gilda–Unams dichiara:Negli ultimi anni le cure dimagranti applicate sull’istruzione hanno spremuto circa 9 miliardi di euro, creando, su tutto il territorio nazionale, e in particolare nella provincia di Messina condizioni di lavoro rese spesso insostenibili dai pesanti tagli di organico degli anni scorsi. In particolare nella provincia di Messina tanti precari sono stati falcidiati e tanti alunni disabili sono senza insegnante di sostegno, negando di fatto il diritto allo studio e impoverendo di  la qualità della scuola. In questi giorni , salvo ripensamenti dell’ultima ora, gli insegnanti italiani hanno subito un altro attacco. Per la prima volta nella storia italiana un governo democratico straccia il contratto nazionale di lavoro e prova ad aumentare per legge l’ orario di servizio dei prof, passando dalle 18 ore alle 24, senza un euro di aumento. Il corpo docente malpagato, cui daanni sono stati bloccati i salari, scatti di anzianità, è stanco e deluso, e ciò tutto a danno della qualità dell’insegnamento”.

 

 

 

 

 

 

 

 

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