Sono certamente giorni critici quelli che sta vivendo il teatro Vittorio Emanuele, che da martedì 23 ottobre rimane presidiato.
Il Consiglio di Amministrazione dell’Ente autonomo regionale Teatro di Messina, presa visione della deliberazione n.377, datata 2 Ottobre 2012, della Giunta Regionale su “Ente autonomo regionale Teatro di Messina – Scioglimento del consiglio di amministrazione”, ha ritenuto necessario, attraverso il comunicato stampa del 30 ottobre, chiarire alcuni punti fondamentali.
Alto tasso di contenzioso: il CDA ammette che esso deriva dalla mancanza delle tabelle di equiparazione e della pianta organica; ma afferma che già il commissario ad acta, nominato l’11 maggio 2012, aveva trovato tali tabelle già pronte e concordate con i sindacati, inviate alla Regione già nel 2006, che l’ha restituita non approvata soltanto nel 2010.
Adempimento dell’ordinanza del Tribunale di Messina: secondo il CDA la deliberazione contiene affermazioni false e infondate, in quanto all’Ordinanza è stata data corretta e doverosa esecuzione già il 18 giugno 2012, prima della nomina di un commissario ad acta, e non il 2 ottobre. L’Assessorato sembra, inoltre, ignorare almeno due fattori molto importanti:
1) il commissario ad acta di cui sopra, con proprio provvedimento, in data 20 settembre 2012, ha deciso che non si può procedere all’insediamento in mancanza della pianta organica, attualmente in redazione da parte dello stesso commissario
2) la stessa Sezione lavoro del Tribunale di Messina, in data 12 ottobre 2012, ha respinto la richiesta di immediato insediamento del vincitore, in attesa della decisione sul merito riguardante la formulazione della graduatoria.
Finanziamenti statali:a detta del CDA non è assolutamente vero che l’Ente non ha mai chiesto e mai ha avuto accesso ai finanziamenti statali del Fondo unico per lo spettacolo. L’Ente Teatro di Messina ottiene regolarmente i contributi per l’attività lirica fin dal 2003 per un totale fino a quest’anno di euro 1.573.709,82. Ottiene, inoltre, dal 2002, i contributi del FUS per il rimborso delle spese di vigilanza antincendio. Il Ministero, invece, non ha accettato la richiesta per i contributi per la stagioni di prosa, con la motivazione che lo status giuridico dell’Ente non ne consente l’erogazione.
Rendiconti degli anni 2010-2011: certamente questo è il punto che ha determinato la sofferenza dell’Ente. Riguardo il conto consuntivo 2010, il CDA afferma che sta per essere consegnato al Collegio Revisori, dopo vari solleciti da parte dell’Ente; per quel che riguarda il consuntivo 2011, invece, il 19 luglio 2012 l’Ente ha fatto presente all’Assessorato le difficoltà del momento e ha richiesto l’arrivo di un dipendente dell’Assessorato in grado di assolvere il compito di chiudere il bilancio, con il proposito di rendere tale compito a tutti gli effetti attivo e autonomo in futuro. Tale richiesta, però, non ha avuto ascolto, tanto che è stata reiterata in data 2 ottobre e 24 ottobre.
Le comunicazioni del CDA sono volte al ristabilimento della verità, in una fase estremamente delicata per le sorti del Teatro di Messina.
Rimane comunque il fatto che a tutt’oggi non è arrivato alcun commissario, né alcuna notifica di tale insediamento: anche la cultura, dunque, è succube di un sistema che ha come suo padrone il danaro, il potere, e, purtroppo, la lentezza. (CLARISSA COMUNALE)