ATM: CONTINUA LA PROTESTA DEI DIPENDENTI, 598 FAMIGLIE “DISTRUTTE” DAL DISINTERESSE

 

Mentre la politica è impegnata a “fare i conti” con l’esito del voto per le consultazioni regionali, a Palazzo Zanca prosegue la protesta dei lavoratori dell’ATM, ancora riuniti a turnazione nella sala commissioni, in attesa di risposte dal Direttore Generale e dalla politica, sul loro futuro e su quello aziendale.

“Prima di intraprendere la lotta – scrivono in una nota –  gli stessi lavoratori erano consapevoli dello stanziamento del decantato 1.300.000€, cifra insufficiente a risolvere le notevoli pendenze delle famiglie.

E’ noto che la politica sia sorda alle esigenze dei lavoratori, che i dirigenti aziendali continuino cariatidi a occupare le poltrone, che i colleghi raccomandati dalla politica non siano liberi di alzare la testa, che le sigle sindacali confederali manovrino la situazione a loro piacimento dimentichi di essere al servizio dei lavoratori.

Sicuramente i lavoratori manifestanti non pensavano che anche una certa stampa “sotto padrone”, fosse costretta a divulgare notizie spesso fuorvianti (vedi i 18.000.000€ stanziati dallo Stato), per dare all’opinione pubblica una visione distorta dello stato di fatto che ha distrutto la serenità delle 598 famiglie.

Quei  lavoratori dell’A.T.M  presenti ancora nella sala Commissioni della “casa del cittadino”, lanciano un’ulteriore proposta in virtù del principio di “EQUITA’” che tutti i Politicanti declamano, ossia:

–          I lavoratori dell’A.T.M in lotta, chiedono a gran voce che la cifra   stanziata  di 1.300.000€, in virtù dei principi di equità decantati, sia equamente suddivisa per i 598 dipendenti, ossia 2.173€ a testa, a titolo di acconto sulle retribuzioni maturate e non percepite.

Nello specifico la cifra andrebbe ripartita senza distinzioni di sorta, indipendentemente cioè dal ruolo e parametro aziendale ricoperti”.

                    

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it