CARLO MARIA MARTINI “UOMO DELL’ASCOLTO E DELLA PAROLA”

 

Grande partecipazione di pubblico a Santa Maria Alemanna per l’incontro su “Carlo Maria Martini uomo dell’ascolto e della parola”. Le associazioni “Piccola Comunità Nuovi Orizzonti” e “Terra e Cielo”, la Chiesa Valdese di Messina, il SAE – Segretariato Attività Ecumeniche e il Meic – Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale hanno organizzato infatti un evento messinese sul cardinale Martini, con il patrocinio gratuito del Centro Servizi per il Volontariato di Messina. L’iniziativa è avvenuta in collaborazione con Feltrinelli Point e Libreria Paoline, martedì 23 ottobre, presso S. Maria Alemanna di Messina.

Il programma dell’incontro ha previsto la lettura del “Dialogo a due voci” (da “Conversazioni con Carlo Maria Martini”), l’intervento di Guido Signorino (“La Parola, le parole”), la testimonianza appassionata di Rosanna Tommasi (“Il mio vescovo”), gli interventi di Beatrice Grill (Chiesa Valdese) su “L’uomo del dialogo”, di padre Ettore Sentimentale (parroco San Giacomo di Messina) su “L’uomo del Concilio” e del gesuita Felice Scalia su “L’uomo dell’ascolto”. Ha moderato l’incontro Antonino Conti Nibali, presidente della Piccola Comunità Nuovi Orizzonti. Grande partecipazione anche durante l’esibizione del coro jazz-gospel di Rosalba Lazzarotto.

Padre Felice Scalia così ha spiegato il senso dell’incontro: “A cinquant’anni dal Concilio Vaticano II, intendiamo ricordare chi, come Martini, ha vissuto lo spirito del Concilio non in modo astratto ma reale e profondo. Il cardinale e arcivescovo Martini, biblista ed esegeta di valore, ha molto ascoltato ed è stato ascoltato da coloro che non appartenevano alla Chiesa cattolica, avviando con loro un significativo confronto: ebrei, protestanti, non credenti. Al tempo stesso, risulta una figura controversa, all’interno della Chiesa, da parte chi ha visto il suo magistero come parallelo rispetto a quello di Giovanni Paolo II e soprattutto di Papa Benedetto XVI. In realtà, egli seppe interpretare al meglio lo spirito del Concilio, uno spirito subito affievolitosi in molti settori della Chiesa, sapendo ascoltare i problemi del suo tempo e riflettendo, lontano da ripetizioni e condanne precostituite, su temi come l’inizio e la fine della vita o la salvaguardia del creato. In lui l’inspirazione evangelica si è incarnata nella capacità di comprendere e saper parlare sui problemi di oggi”, conclude il gesuita Scalia.

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