“Il Consiglio di Amministrazione dell’Ente autonomo regionale Teatro di Messina, riunitosi il 24 ottobre 2012, presa visione del contenuto della delibera della Giunta Regionale riguardo lo scioglimento dello stesso CdA, ha deciso di procedere alla redazione di un documento con necessari e fondamentali chiarimenti. che sarà reso noto – attraverso un comunicato stampa – subito dopo la conclusione delle operazioni elettorali per il rinnovo dell’Assemblea regionale siciliana”. Un breve comunicato, che certo non placa gli animi di quanti, tra dipendenti ed orchestrali, stanno in queste ore protestando al Teatro Vittorio Emanuele, la cui prossima stagione resta ancora “fumosa” per programma e organizzazione interna del personale.
“Cambiano i personaggi ma la storia è sempre la stessa – commentano gli orchestrali, in attesa ancora che vengano pagati gli stipendi e che da ieri sono in Assemblea permanente – e’ l’ennesimo Ente pubblico portato alla deriva dalla mala-gestione, ma dove nessuno del CDA è colpevole di nulla,dove nemmeno le critiche più educate fatte al loro operato,da noi lavoratori vengono accettate,neppure lo stesso commissariamento decretato dalla stessa regione Sicilia,fa schiodare questi signori dalle loro poltrone, anzi approfittando delle imminenti elezioni escogitano un piano B, per poter prorogare la loro permanenza in Teatro!”
Intanto da Palermo giunge notizia che sono stati firmati i mandati per i pagamenti degli stipendi e degli oneri connessi dei dipendenti del Teatro Vittorio Emanuele di Messina, relativi al bimestre settembre – ottobre. E’ stato firmato anche il mandato per il pagamento degli stipendi dei dipendenti del Teatro Bellini di Catania relativi ad ottobre. I mandati sono stati trasmessi in Ragioneria per il successivo inoltro alla Tesoreria e i pagamenti saranno disponibili già in settimana.
“Sono stati rispettati gli impegni assunti con i lavoratori dei teatri siciliani – ha dichiarato all’Ansa l’assessore regionale per il Turismo, lo Sport e lo Spettacolo, Daniele Tranchida – per risolvere nel più breve tempo possibile il problema del mancato pagamento degli emolumenti”.
