CUS SOTTO INCHIESTA: I DIPENDENTI SCIOPERANO MA IL CENTRO UTILIZZA “ALTRO” PERSONALE

 

Cinque dipendenti senza stipendio da più di due anni, mancati versamenti contributivi, ma non solo. La procura ha avviato un’inchiesta anche per verificare i termini della convenzione tra il Centro Universitario Sportivo e Unimesport.

Secondo quanto riferito dalla Gazzetta del Sud, i carabinieri della Pg hanno acquisito atti nella sede del Cus all’Annunziata, dove si sono recati anche i funzionari dell’Ispettorato del lavoro che hanno visitato poi la Cittadella universitaria dove hanno ascoltato i lavoratori, sia quelli dell’Università che quelli che in questo momento stanno prestando la loro opera a seguito della convenzione tra Cus e Unimesport.

Proprio questo provvedimento è stato al centro delle attenzioni dei carabinieri e degli ispettori del lavoro che stanno vagliando se ci sia una sorta di “interposizione di manodopera”.
Ipotesi denunciata dai cinque dipendenti del Cus Messina Marco Gallinari, Gangemi Giuseppe Gangemi, Lorenza Nicocia, Giuseppe Scattareggia e Antonino Spadaro  che dal 29 agosto sono in sciopero a oltranza e da segretario generale della Ugl, Salvatore Mercadante.

Lo sciopero era stato deciso all’unanimità per la totalità delle ore lavorative giornaliere finché non fossero state trovate quelle soluzioni risolutive ai problemi che affliggono i dipendenti e le loro famiglie.

Ma secondo le accuse, «il Cus durante questo periodo di sciopero starebbe utilizzando manovalanza non in possesso di regolari contratti di lavoro e requisiti e pertanto sprovvisti
di regolare copertura previdenziale ed assicurativa, in sostituzione del personale in stato di sciopero, continuando a portare avanti servizi e attività che di fatto non potrebbero essere svolte».

Ricordiamo che lo scorso 10 settembre i dipendenti avevano indirizzato una lettera indirizzata al Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Messina Francesco TOMASELLO, al Presidente del CUSI ROMA (Centro Universitario Sportivo Italiano) Leonardo COIANA e per conoscenza al Signor Prefetto di MESSINA Francesco ALECCI, al Procuratore Capo della Repubblica di Messina Guido LO FORTE, al Procuratore Capo della Repubblica di Roma Giovanni FERRARA.

Nella lettera di denuncia un passaggio “chiave” in cui si spiega come il personale sia “indignato dal continuo perpetrarsi di questo scarica barile tra Enti che dovrebbero operare in regime di efficienza e trasparenza ma che purtroppo, invece, mediante un complesso sistema di traccheggi, mascherano probabilmente interposizione di manodopera tra UNIMESPORT e CUS MESSINA, (tra un Ente Pubblico ed uno Privato), raggirando di fatto le norme sindacali in materia di occupazione, con l’unico interesse probabilmente da parte dell’Università degli Studi di Messina di gestire la Cittadella Universitaria dello Sport con personale prontamente indicato dagli stessi e contrattualizzato dal CUS Messina che, guarda caso, provvede puntualmente a pagarne le retribuzioni infischiandosene invece di quel personale regolarmente contrattualizzato a tempo indeterminato palesando un atteggiamento mobizzante”.

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