FICARRA & PICONE FANNO SORRIDERE IL VITTORIO EMANUELE: LA POLITICA? “APRITI CIELO”

 

Ci volevano loro per far tornare a vivere e soprattutto sorridere il Teatro Vittorio Emanuele. Ficarra & Picone, con il loro “Apriti Cielo”, hanno inaugurato venerdì la “tre giorni” di spettacoli al Teatro, facendo registrare il pienone. Solo qualche poltrona sparsa qua e là è rimasta infatti vuota.

Lo spettacolo è diviso in quattro episodi: nel primo i due attori siciliani sono due tecnici, che vanno a riparare la televisione di un uomo che è stato da poco ucciso in casa. Nella seconda Salvo Ficarra è un prete, e Valentino Picone è il suo chierichetto. Il terzo episodio è quello che li ha resi celebri: la famosa scene delle sedie, e del “stanco? No, oggi no”, che ha fatto la storia del duo palermitano. Nel “bis”, Ficarra & Picone hanno messo in scena un dialogo tra il secondo, che va a fare le condoglianze al primo, il quale ha da poco perso lo zio 90enne.

Le varie scene sono state molto apprezzate dal pubblico, che più volte ha “interrotto” lo spettacolo con numerosi applausi. La bravura dei due attori, oltre che nel recitare il copione, sta nella capacità incredibile di improvvisare, tramutando un errore, in un fuori programma ancor più esilarante.

Come prevedibile, tante sono le battute riguardanti la politica e l’attuale Governo Monti. Tra le tante battute, ne citiamo una che riguarda il discorso tra i due attori intraprendono in merito allo Yoga: “Nello yoga tu devi fre uscire il mantra che è dentro di te” – “No io ci ho rinunciato. Sai, con questo governo, non vorrei che gli mettessero qualche tassa. Lo lascio in nero, come sempre”.

A fine spettacolo, i due attori hanno firmato autografi e si sono fatti fotografare dal pubblico che li ha attesi all’uscita laterale del Teatro Vittorio Emanuele. Lo spettacolo, che vede Messina come tappa di partenza del nuovo Tour, verrà riproposto oggi, sabato 6 ottobre, e domani.

Ficarra & Picone provano ad “aprire il cielo”, che purtroppo rimane ancora molto coperto sul Teatro Vittorio Emanuele. Chissà se questo non sia l’inizio di una rinascita… (SIMONE INTELISANO)

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