Una frattura generazionale? Non solo. I numerosi giovani dirigenti della Sicilia Orientale che hanno lasciato il partito di Fini “non si riconoscono nel progetto” e rischiano di compromettere la campagna elettorale, lasciando il partito ai “grandi”, o forse, ai “vecchi”. Loro pensano già a dare voce ad una generazione anche fuori dai partiti. Ecco cosa si legge in un documento firmato da Alberto De Luca (nella foto), che si dimette, quindi, da membro dell’assemblea nazionale, da responsabile della formazione, dall’ufficio politico regionale, dal coordinamento regionale e provinciale di Futuro e Libertà, e da ufficio di presidenza nazionale, ufficio politico e direzione nazionale di Generazione Futuro.
Lasciano il partito, inoltre, il coordinatore messinese del movimento giovanile Mauro Prestipino, con i coordinatori dei circoli di Messina, S.Agata Militello e Lipari, rispettivamente Currò, Arasi e Guarino.
Si sciolgono anche il circolo messinese di Fli “Mediterraneo” e i circoli di Noto e Pachino.
“A nome di numerosi iscritti e dirigenti di Futuro e Libertà per l’Italia e Generazione Futuro della Sicilia Orientale – scrive De Luca – abbiamo inoltrato una lettera di dimissioni da tutti gli incarichi nazionali e regionali del partito e dell’organizzazione giovanile. Non possiamo nascondere il dispiacere di interrompere un percorso che, negli anni, è stato sempre coerente, un cammino in cui abbiamo condiviso le scelte e combattuto tutte le battaglie intraprese dal presidente Fini. Oggi, però, purtroppo, non ci riconosciamo più in un progetto troppo condizionato da rancori personali, tatticismi e piccoli calcoli di bottega di deputati poco coraggiosi.
Questi i motivi che hanno portato alla rottura del rapporto fiduciario che legava i giovani dirigenti della Sicilia Orientale al vertice regionale del partito, gli stessi motivi per i quali è stato revocato l’incarico al vice-coordinatore regionale di Fli, Costanza Messina, e che hanno portato in questi giorni alle dimissioni numerosi presidenti di circolo di Agrigento, Noto e Pachino ed all’autosospensione dell’intero movimento giovanile di Ragusa, guidato da Simone Digrandi.
Crediamo infatti che, nella costruzione di quella bella e solida nave che Fli avrebbe dovuto essere, secondo l’immagine che Gianfranco Fini aveva mutuato da ‘Il Piccolo Principe’ (“Se vuoi costruire una nave, non radunare uomini solo per raccogliere il legno e distribuire i compiti, ma evoca in loro la nostalgia del mare ampio e infinito”), siano stati impiegati uomini inadeguati, non all’altezza della sfida. La nave che avrebbe dovuto solcare il mare nella direzione di un nuovo centrodestra, ha invece rinvigorito la nostalgia di quella antica e nobile Destra, che si pone all’origine della nostra storia politica.
La pillola prescritta per curare i mal di pancia di numerosi dirigenti e di gran parte della base del partito, derivante dall’alleanza sancita in Sicilia “nel nome della legalità” con Lombardo, Miccichè e Mineo, ci è stata somministrata dal coordinatore regionale, con il richiamo a deporre le nostre armi: passione, idee e credibilità, per impugnare, invece, una ben poco evocativa calcolatrice (o, nel caso di Fli, un pallottoliere). Probabilmente, questi conti torneranno solo a pochi “eletti”, ma sicuramente non a noi, che non abbiamo digerito la medicina propostaci, un inutile palliativo.
Lo stesso Fini dimostra di non credere più in questo progetto. Lo dimostra con il lancio nei giorni scorsi ad Arezzo del movimento “Mille per l’Italia”, in cui non erano presenti sul palco né simbolo né dirigenti del partito. Lo dimostra con la scelta di puntare su Giulia Bongiorno come portavoce di questo movimento che traghetterà i “finiani doc” verso la lista civica nazionale, con Monti, Casini e Montezemolo.
A Fabio Granata e ai dirigenti che credono ancora davvero in questo partito, rivolgiamo comunque i nostri migliori auguri.
Con Costanza Messina, Vicesindaco di Noto, Simone Digrandi di Ragusa, e tutti gli amici della Sicilia Orientale che in questi giorni lasciano Fli, continueremo a lavorare insieme per dare voce a una generazione anche fuori dagli attuali partiti.
Venerdì 5 a Ragusa (alle 19.00 presso il centro Asi) e sabato 6 ottobre a Messina (alle 17.00 presso il Teatro Vittorio Emanuele) sarà presentata la nuova proposta politica.”