La Procura di Barcellona apre un’ inchiesta sull’ attività industriale della raffineria di Milazzo dopo le segnalazioni di alcune associazioni a difesa dell’ ambiente e della salute pubblica quali ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambiente) ed ISPRA (Istituto Superiore di Protezione Ambientale ).
La motivazione sarebbe il riscontro di pericolosissime sostanze volatili nell’ area intorno alla struttura, con picchi nei giorni in cui si sono segnalate fuoriuscite di fumi anomali dagli impianti, segnalati anche da cittadini riuniti in associazioni e dai verdi (vedasi articoli precedenti).
Le rilevazioni, eseguite in questi ultimi mesi, hanno attirato l’ attenzione di alcune autorità ed adesso un fascicolo è stato posto sulla scrivania del Procuratore del vicino comune di Barcellona, città forse non immune a sua volta alle conseguenze del sospettato inquinamento. Nell’ area compresa tra il comune del Longano e quelli del Mela numerosi sono i casi di tumori dovuti, questo il sospetto, ad impianti industriali, primo tra tutti per grandezza ed attività il petrolchimico mamertino.
Numerose sono state inoltre le richieste da parte di legali e liberi cittadini di ammodernamento della struttura, per una riduzione degli scarti di lavorazione e dei sospettati fumi tossici, così da poter iniziare una politica di controllo del territorio utile a tranquillizzare una comunità allarmata. Anche nel vicino comune barcellonese mesi fa più di un consigliere comunale ha avanzato la proposta dell’ installazione di una centralina del controllo dell’aria e della qualità delle acque, col medesimo scopo. Nessuno addebita ancora all’ impianto milazzese le tante tragedie familiari verificatesi in questi ultimi anni, ma proprio per sciogliere ogni dubbio in molti considerano valida l’ idea. Così adesso tanti guardano con sollievo all’ apertura di una vera e propria inchiesta in tal senso, con attesa circa i risultati. (CARMEN MERLINO)