La Sicilia in queste ore sta letteralmente bruciando. Le province di Messina e Palermo sono le più colpite. Interessata anche la ferrovia Palermo – Messina, interrotta a causa delle fiamme vicine ai binari nel tratto compreso tra Tusa e Pollina. Proprio a Tusa il Sindaco ha invitato i cittadini a non lasciare prive di sorveglianza le proprie case perchè nelle prossime ore il fuoco potrebbe tornare su Castel di Tusa sospinto dal vento di scirocco. Sempre a Tusa gli incendi hanno ucciso alcuni capi di bestiame. Fiamme anche nel centro abitato di Santo Stefano di Camastra.
Forestale e vigili del fuoco sono alle prese con incendi che in alcuni casi, sui Nebrodi e le Madonie, ardono ormai da quattro giorni, seppure con intensità diversa. Ieri, gli interventi aerei sono stati tredici, ma alcune richieste sono rimaste inevase per mancanza di mezzi, nonostante fossero in azione tutti i mezzi disponibili: sette elicotteri Sierra, altrettanti canadair e quattro aerei Fire Boss. Da mercoledì sono quasi 5.000 gli ettari di terreno percorsi dalle fiamme.
Altri tratti interessati da incendi sono quelli di Capo d’Orlando e Sant’Agata Militello. In quest’ultima località è stata chiusa al traffico la statale 113, così come lo svincolo autostradale.
Ampi incendi anche a Raccuja e Furnari.
I carabinieri intanto hanno arrestato quattro piromani nel messinese. Si tratta di Mauro Mazone, palermitano di 39 anni, allevatore, Claudio Mazzone, 66 anni, di San Mauro Castelverde, pensionato, e Francesco Ciolino, 40 anni, di Pollina, trattorista, tutti residenti a Cefalù.