REGIONE SICILIA DA RECORD…PER FONDI AI PARTITI E STIPENDI DEI DEPUTATI, DE LUCA: “ORA TUTTI SANNO…”

 

Per la prima volta, forse, la Sicilia è al primo posto di una graduatoria. Ma non c’è niente di cui andare fieri. Si tratta infatti della graduatoria dei Consigli regionali per i fondi che i gruppi parlamentari percepiscono ogni anno, di cui l’Ars è al primo posto.

Sono infatti 12,6 i milioni di euro di denaro pubblico che ogni anno finiscono nelle casse dei gruppi. Seguono Lombardia con 11 milioni, e Lazio con quasi 9 milioni. Agli ultimi posti della classifica Umbria e Valle d’Aosta, con circa 500mila euro a testa.

Sono da record anche le cifre relative ai pagamenti dei deputati regionali: il Parlamento ogni anno spende 21 milioni di euro per gli stipendi.

Ma passiamo all’analisi della busta paga di un deputato regionale: lo stipendio mensile di base, senza cariche suppletive, arriva a quasi 10mila euro (9.787 per la precisione). Di questi, quasi la metà, ossia 5.101 è relativa all’indennità, mentre la diaria è di 3.500 euro. Per ogni assenza ad una seduta parlamentare, al deputato vengono sottratti poco più di 200 euro al mese. Tutte le spese, dal trasporto alle spese telefoniche, rientrano nella busta paga in una cifra poco superiore ai 1.000 euro. Altri 1.000 euro vanno aggiunti allo stipendio di base, se il deputato è residente a non più di 100 km dalla sede dell’Ars. Se gli spostamenti avvengono da una distanza maggiore, lo stipendio mensile cresce sino a quasi 11mila euro.  Ma non finisce qui, perché vanno aggiunte quelle che vengono definite come “spese per l’esercizio di mandato”, fra cui rientrano i soldi per i portaborse ed assistenti, ed altri compensi, per un totale di oltre 4mila euro che fanno aumentare ancora lo stipendio sino a 15mila euro mensili.

E chi ricopre incarichi più onerosi? Il presidente riceve circa 22mila euro al mese, grazie ad un’indennità di funzione di quasi 7mila euro. Cifre poco inferiori per i vice-presidenti, deputati questori, deputati segretari e presidenti di commissione.

Una Regione da record, almeno sotto un punto di vista, anche se avremmo volentieri fatto a meno di questo primato. Noi, non i deputati probabilmente.

Non si fa attendere la risposta di Cateno De Luca, candidato alla Presidenza della Regione Siciliana di Rivoluzione Siciliana: “Abbiamo dovuto aspettare lo scandalo della Regione Lazio per apprendere dai giornali siciliani notizie sui soldi che la casta politica di maggioranza ed opposizione ha percepito in questi anni senza dare conto di come sono stati utilizzati. Le mie battaglie in solitudine contro le caste sono state sempre soffocate all’interno di Palazzo dei Normanni, perché gli oltre 30 milioni di euro destinati ai partiti, in aggiunta al rimborso elettorale, in questi 4 anni saranno stati utilizzati anche per oliare i canali della comunicazione”.

De Luca si sofferma anche sul suo programma elettorale: “Il primo punto del nostro programma è stato ed è ridurre di oltre il 50% le spese correnti della Regione Siciliana, azzerando i costi della politica e riportando alla normalità lo stipendio e le pensioni dei deputati siciliani”. (SIMONE INTELISANO)

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