Le cifre non sono quelle di Ocean’s Eleven – anche perchè nel mirino non vi sono state case da gioco – però la simultaneità dei reati e la loro minuziosa organizzazione preoccupano le forze dell’ordine di Messina. Tre furti con bottini di migliaia di euro ciascuno, di cui uno a danno di una donna leggermente rimasta ferita.
Proprio quest’ultimo, avvenuto nella mattinata di ieri, lunedì 24 settembre, registra la cifra maggiore: ben 15 mila euro, sottratti con una dinamica che non si era mai vista nella Città dello Stretto.
La derubata, impiegata di un bar, stava recandosi in banca per depositare l’incasso del locale nel quale lavora quando, in coda colla propria auto al semaforo, due uomini a volto coperto si sono affiancati alla sua vettura e rompendo con un martello il finestrino hanno preso la valigetta fuggendo a tutta velocità.
Le schegge hanno provocato solo alcuni tagli al viso della donna soccorsa immediatamente da alcuni automobilisti, ma lo shock e la sorpresa sono ancora forti. In particolare sembra ovvio che i rapinatori abbiano spiato a lungo il bar e le abitudini della proprietaria per sapere quando questa sarebbe andata in banca col denaro; dunque l’avrebbero seguita sperando in un semaforo rosso utile a dal loro il tempo di agire.
I carabinieri indagano, aggiungendo questo caso ai due già sulle loro scrivanie da ore. Si tratta di due furti “da weekend”, l’uno a danno dei Mercati alimentari di Zafferia, fruttato 10 mila euro, e l’altro realizzato contemporaneamente alla Casa di Cura “Cristo Re” per 8 mila euro più alcuni biglietti di lotterie varie (questi ultimi sottratti al bar interno).
In entrambi i casi si sono sfruttati l’oscurità della notte e l’assenza di accurati sistemi di allarme, visti forse come superflui in una zona non particolarmente interessata da fenomeni simili. Per la casa di cura si è forzata la serratura di una porta laterale, mentre per il supermercato tutto dà l’impressione che i ladri siano entrati da una finestra scassinando poi la cassaforte indisturbati, a volto coperto, senza portare via le registrazioni degli impianti di sorveglianza come invece hanno fatto i “colleghi” del Cristo Re.
I Carabinieri hanno comunque già concluso i primi rilievi e sperano di giungere ad una veloce soluzione. (CAR.ME.)