Gli stipendi di luglio e agosto per i 64 dipendenti in organico al Tetaro Vittorio Emanuele dovrebbero essere pagati, dopo l’annuncio dello sblocco delle somme da parte della Regione. Una boccata d’ossigeno, fino ad oggi solo “promessa”, che però non basta ai sindacati, preoccupati per la sorte degli orchestrali, protagonisti nei mesi scorsi di “spettacolari” proteste (vedi foto).
In una nota congiunta, SLC-CGILFISTEL-CISL UILCOM-UIL FIALS-CISAL S.A.Di.R.S., ribadiscono che ad oggi non vi è traccia delle spettanze dovute ai maestri d’orchestra.
“Dopo mesi di dichiarazioni e proclami ad effetto – scrivono – che hanno riempito pagine di giornali e riferiti dai notiziari delle televisioni locali e regionali, pensare che la questione si sia conclusa grazie al pagamento di due mensilità in arretrato, significa sottovalutare le problematiche che pesano sul teatro, sminuire la capacità di ragionamento dei lavoratori e delle Organizzazioni Sindacali che li rappresentano, e prendersi gioco degli abbonati al teatro oltre che dei cittadini che amano la cultura a Messina e della quale ne vengono privati.
Quanto accaduto non può che spingerci a condividere alcune riflessioni sull’intera vicenda:
– non sono stati effettuati i pagamenti dei professori d’orchestra ai quali, su quaranta giornate di lavoro complessive effettuate nel 2012, non sono stati retribuiti ben tre spettacoli pari a venti giornate lavorative, e non si sa quanto ancora dovranno aspettare;
– non si intravede ancora la possibilità di quando verranno pagate quelle compagnie, ed i loro artisti (alcuni anche messinesi), che hanno prestato la loro opera nel 2012; si accontenteranno ancora ricevere qualche comunicazione piena di promesse a firma del Presidente o del Sovrintendente, o si rivolgeranno ai legali per emettere decreti di ingiunzione di pagamento ??…;
– le ditte fornitrici del teatro non ricevono il pagamento per le fatture emesse da mesi; per la difficile situazione economica in cui versano, non sono più in grado di anticipare servizi e materiali; alcune di queste hanno già attivato le necessarie procedure legali;
– cosa è stato fatto dai responsabili del teatro per consentire agli abbonati ed ai cittadini, di proseguire nella fruizione degli spettacoli in cartellone che, ricordiamo, sono stati prima annullati, e poi sospesi dalla dirigenza dell’Ente, attraverso il “balletto” di smentite e affermazioni sul blocco degli eventi artistici ??..;
– poco o nulla è stato fatto per programmare il cartellone della prossima stagione, per cui, anche la mancata vendita degli abbonamenti, provocherebbe un ulteriore deficit agli incassi;
– l’incertezza sul prosieguo delle attività e sulla programmazione del cartellone 2013 ha causato il blocco delle procedure assunzionali dei lavoratori con contratto a tempo determinato (musicisti, tecnici, sarti, falegnami, truccatori, ecc.ecc.), procurando gravi disagi alle famiglie;
– chi sa quando saranno pagati gli stipendi di settembre così come di ottobre, e così via per i mesi successivi, ai 64 dipendenti del teatro, stante la mancata realizzazione dei processi amministartivi utili per la presentazione e l’approvazione dei bilanci in arretrato.
È chiaro che la responsabilità di tutto quanto abbiamo descritto non può che essere frutto dell’incapacità gestionale dei dirigenti di questo Ente. Presidente, C.d.A. e Sovrintendente (quest’ultimo con l’incarico “anomalo” di Direttore Amministrativo), sono gli unici responsabili di tutto questo sfascio.
L’esplicita richiesta delle Organizzazioni Sindacali e di tutti i lavoratori, espressa durante la manifestazione del 30 agosto u.s. , così come la nota ufficiale all’Assessorato Regionale competente emessa dalle OO.SS. in pari data, non è stata utile affinché, in uno scatto di dignità, i dirigenti si dimettessero lasciando gli incarichi che ricoprono e le poltrone che, immeritatamente, occupano.
Ancor meno i rappresentanti della politica locale e regionale sono stati vicino ai lavoratori, se non con i soliti “atti di solidarietà”, fini a se stessi, che non hanno sortito l’effetto necessario per la risoluzione delle annose questioni.
C’è chi pensa e dice, nei corridoi dei palazzi della politica, che qualsiasi atto possano compieranno i lavoratori del Teatro di Messina, dopo il contentino delle due mensilità arretrate, verrà mediaticamente mitigato dalle problematiche, anch’esse rilevanti, che il mondo del lavoro sta vivendo in questi giorni in tutta la regione. Costoro non sanno che il grado di maturità, di consapevolezza e di sopportazione di questi lavoratori, ha raggiunto limiti di non ritorno.
Per questo motivo le Organizzazioni Sindacali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, FIALS-CISAL e S.A.Di.R.S., nella giornata di giovedì 20 settembre 2012, hanno indetto una manifestazione con un assemblea pubblica di tutti i lavoratori dell’E.A.R. e dei cittadini che vorranno partecipare per portare il loro contributo a sostegno della cultura, nella quale si assumerà la decisione di “rispedire” ai rappresentati della politica, incapaci di risolvere le questioni che da anni pesano sui dipendenti e sulla città, ciò a cui più tengono, in un momento in cui le lezioni sono alle porte : il consenso elettorale.
Anche la giornata del 20 settembre c.a., che assume un valore simbolico nella lotta di questi lavoratori, è utile a mandare un “segnale” alla classe politica messinese, per l’approssimarsi delle elezioni regionali. E’ per tale motivo che i dipendenti del teatro, in organico e precari, i loro famigliari, i loro parenti ed amici che li hanno sostenuti, ieri come oggi anche economicamente, saranno in piazza a manifestare il loro dissenso sia ai dirigenti dell’E.A.R., per quanto hanno dimostrato nel tempo, che alla politica, ad oggi senza adeguata forza e determinazione, perché venga compiuto un atto forte di responsabilità che porti al commissariamento del teatro.
Cosa deve ancora accadere – concludono – e quanto bisogna attendere perché si assumano decisioni non più procrastinabili ??…. La città, insieme ai lavoratori, attendono fatti concreti ! ! “