Non potranno essere candidati alle elezioni delle regionali del 28 ottobre, oltre i condannati, anche i rinviati a giudizio per mafia, voto di scambio, riciclaggio di denaro, reati contro la pubblica amministrazione come peculato, concussione, corruzione e l’istigazione alla corruzione. Dette le regole il Pdl siciliano per sbarrare la strada a chi intende candidarsi all’Assemblea regionale siciliana con il Popolo della Liberta’.
Due documenti, ”Norme di sbarramento per le candidature” e ”Codice Etico per la Regione Siciliana”, presentati nel corso di una conferenza stampa nella sede di Palermo del partito, alla presenza, tra gli altri, dei coordinatori regionali Domenico Nania e Dore Misuraca e della senatrice Simona Vicari, quest’ultima in qualita’ di commissario provinciale di Palermo.
”Proponiamo a tutti – ha detto il vice presidente del Senato – da Sel al partito di Crocetta, di adeguarsi al nostro codice etico. Per quanto riguarda il Pdl, vogliamo dare l’esempio”. A far parte del Codice etico, anche la norma che prevede che ”l’amministratore non puo’ accettare per se’, congiunti, familiari o affini regali eccedenti il valore usuale dei doni scambiati in occasione di ricorrenze o festivita’, quantificato nella cifra massima di Euro 100 annui, da impiegati negli uffici, nei servizi, nelle societa’…”. Nel documento sono riportati anche una serie di ”principi” riguardanti conflitto di interesse, clientelismo e ”pressioni indebite”.
Eppure questo “sbarramento” è subito infranto, vista la candidatura di Roberto Corona, arrestato nei mesi scorsi nell’ambito di un’inchiesta per una frode finanziaria e candidato alle prossime regionali in Sicilia nonostante il rinvio a giudizio per esercizio abusivo dell’attivita’ finanziaria attraverso il rilascio di false polizze fideiussorie.
Per il candidato non ci sarebbe alcun presupposto di incandidabilità, e a confermarlo e’ proprio il coordinatore regionale del Pdl Sicilia Dore Misuraca, che nel corso della presentazione del codice etico di autoregolamentazione in vista delle candidature per le regionali ha detto : “Noi dobbiamo tenere conto delle norme -spiega Misuraca- e il reato di cui e’ accusato Corona non rientra tra quelli previsti dal codice antimafia Pisanu per l’incandidabilita’. Anzi, aggiungo che abbiamo fatto un codice di autoregolamentazione ancora piu’ rigido’.