“Non vi chiedo di avere coraggio ma di essere più leali e di rivolgervi alle forze dell’ordine perché se non reagiamo alle piccole “mafiosità” del quotidiano, ci ritroveremo ad avere paura anche della nostra ombra. Soltanto così onoreremo la stagione dello stragismo mafioso”.
Non usa mezzi termini Fabio D’Anna, il sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, di fronte alla platea che numerosa ha affollato il cine-teatro comunale di Giardini Naxos, ieri pomeriggio, per l’inaugurazione di Aspettando Naxoslegge, la tre giorni sulla legalità che farà da apripista alla seconda edizione di Naxoslegge, il festival della narrazione, della letteratura e del libro (ideato dall’associazione culturale Le Officine di Hermes con la collaborazione di Lido di Naxos, libreria Doralice, Associazione Commercianti Antiracket e Antiusura Valle Alcantara, Comune e Proloco di Giardini Naxos) che si svolgerà dal 20 al 23 settembre a Giardini Naxos.
Aspettando Naxoslegge si è aperto simbolicamente in un tripudio di lenzuola antimafia, le stesse che venti anni fa sventolavano sui balconi di Palermo dopo la strage di Capaci. Colori, disegni, scritte realizzate da studenti, artisti, intellettuali su lenzuola-simbolo del risveglio delle coscienze in una stagione buia per il Paese, sono state estratte dal baule dei ricordi per gridare da piazza Municipio, il cuore pulsante di Naxos, il no dei siciliani alla criminalità organizzata.
“Tanti sforzi sono stati fatti da quel tragico maggio in cui il tritolo squarciò l’autostrada all’altezza di Capaci uccidendo Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta. Quell’esperienza – continua D’Anna – ha segnato per sempre noi giovani magistrati che entravamo in servizio in quegli stessi giorni e ci ha lasciato tanti insegnamenti, primo fra tutti a diffidare della politica e a non essere contigui a nessun tipo di potere”.
Per la società civile, invece, le stragi di Capaci e via D’Amelio sono state una specie di brusco risveglio dal sonno dell’indifferenza, di cui il Movimento dei lenzuoli fu uno degli emblemi più evidenti e incompresi. “Cominciò una madre in via Maqueda – ha raccontato alla platea di studenti, cittadini e rappresentati delle forze dell’ordine Marinella Fiume, presidente dell’Associazione Antiracket di Fiumefreddo e una delle anime del Comitato dei lenzuoli ionico-etneo – e da lì i lenzuoli antimafia cominciarono ad essere appesi sui balconi dei vari quartieri e del centro di Palermo. Su quell’esempio in tutta la Sicilia e in varie città italiane nacquero dei comitati. Così il lenzuolo che fino a quel momento era stato il simbolo di morti ammazzati nelle strade, lavato dal sangue, è diventato il simbolo del nostro No alla mafia. Dopo vent’anni era indispensabile verificarne gli effetti, lo abbiamo voluto fare sulla falsariga di Roberto Alajmo nel libro “Un lenzuolo contro la mafia. Sono vent’anni e sembra domani”, esponendo le lenzuola di allora”.
Ma Falcone e Borsellino non sono state le uniche vittime dalla criminalità organizzata di cui si è parlato ieri a Giardini Naxos. Gli studenti del Liceo delle Scienze Umane “Valli” di Castroreale hano voluto ricordare, con un musical in versione ridotta, l’assassinio di Graziella Campagna. Mentre il regista Salvatore Presti ha testimoniato, attraverso le immagini del suo film Luce verticale. Rosario Livatino. Il Martirio, la straordinaria vicenda umana del “giudice ragazzino”, ucciso dalla Stidda agrigentina nel 1990 mentre si recava in tribunale, per cui è in corso una causa di beatificazione.
Un’altra vittima quotidiana, più impersonale e meno illustre, della mafia su cui si sono accesi i riflettori ieri è stata la categoria degli imprenditori e degli esercenti tartassati dal pizzo. “Opporsi al pizzo è possibile – ha sottolineato Giovanni Moschella, presidente dell’Associazione Commercianti antiracket e antiusura Valle Alcantara e Marinella Fiume, che insieme a Marinella fiume ha portato i saluti del presidente della Federazione Antiracket italiana, Pippo Scandurra, e del presidente onorario Tano Grasso – denunciare è l’unico mezzo per non cadere nelle mani dei mafiosi con l’assistenza delle forze dell’ordine e dello Stato. Mi auguro che sorga presto a Giardini una cellula di AddioPizzo”.
Martedì e mercoledì Aspettando Naxoslegge continuerà a proporre i temi della legalità e dell’antimafia alla biblioteca comunale di Giardini con le presentazioni dei libri A Palermo per morire di Luciano Mirone, dedicato all’assassinio del generale Dalla Chiesa, e Pino se lo aspettava. Il racconto della vita e della morte di padre Pino Puglisi di Marco Corvaia. Traghetterà il pubblico verso Naxoslegge il dibattito sul film Todo modo di Elio Petri a cura di Salvatore Presti.