Sono quasi 200.000 gli addetti al settore delle comunicazioni che in tutto il Paese hanno incrociato le braccia per chiedere il rinnovo del contratto di settore scaduto lo scorso dicembre.
A Messina gli aderenti ai sindacati di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL e SNATER , nell’occasione dello sciopero generale nazionale del settore delle telecomunicazioni, si sono dati appuntamento al palazzo Telecom Italia di Via Cavour, per discutere non solo delle questioni di ordine nazionale, anche della situazione occupazionale, non più sostenibile, del territorio di Messina e provincia.
“Lo sciopero vede le organizzazioni sindacali impegnate per il rinnovo del contratto di settore scaduto il 31 dicembre 2011. Ad oggi – si legge in un comunicato – forti distanze separano le associazioni sindacali dalle aziende che, non curanti delle reali problematiche del settore ma attenti solo ai propri interessi, continuano a proporre soluzioni inaccettabili sia dalla forza lavoro che dalle parti sociali. Delocalizzazioni, appalti selvaggi e mancati adeguamenti salariali, sono i nodi principali critici che porterebbero al totale collasso il mondo delle telecomunicazioni.
I lavoratori di Messina, sono stanchi di vivere in aziende dalla doppia facciata; da una parte l’immagine proposta all’esterno è di efficienza, funzionalità, salvaguardia occupazionale ed attenzione al sociale, dall’altra si vedono costretti a subire quotidiane situazioni di disaggio e di preoccupazione per la tenuta occupazionale. Le Aziende, piuttosto che discutere di progetti e piani di sviluppo, preferiscono “navigare a vista” senza certezze, in un contesto territoriale provinciale, già deturpato dalle continue perdite di posti di lavoro e arido di programmazione e prospettive per il futuro”.