Da quando ha smesso di funzionare come traliccio, il Pilone è diventato uno dei “simboli” della città dello Stretto. Anni di ipotesi, anche contraddittorie tra loro, su come poterne sfruttare le potenzialità a favore della collettività e di uno sviluppo turistico, in un luogo ricco di fascino e di storia come quello di Punta Faro.
Adesso, esiste un progetto preliminare di quelle opere di riqualificazione presentato dall’assessore allo sviluppo economico, Gianfranco Scoglio, e seguito alla delibera della Giunta municipale n° 1491 del 13 dicembre 2011, con cui il Comune ha affidato alla RTP De Cola Associati, prof. arch. Pier Paolo Balbo di Vinadio e Buffì Associes, l’incarico per la redazione del progetto preliminare, scelto dopo un concorso di idee aggiudicato allo stesso gruppo di progettazione con delibera di Giunta n°11 del 15 gennaio 2002, per procedere alla realizzazione delle opere, secondo le previsioni del PPE di Capo Peloro, attraverso lo strumento della finanza di progetto o della concessione e gestione.
Il progetto di riconfigurazione del basamento del pilone, redatto in conformità alle indicazioni normative del PPE, adottato dall’Amministrazione ed attualmente in corso di approvazione in sede regionale, è stato illustrato dagli ingegneri Bruno e Sergio De Cola per la parte strutturale e per la parte della sostenibilità economica dall’ing. Piero Marino.
Il nuovo basamento è pensato come un moderno lido balneare, che trova nelle classiche attività complementari (ristorazione, attività d’intrattenimento e didattica degli sport acquatici, svago e tempo libero) elementi di forza del possibile progetto di finanza.
Alla quota dell’estradosso della crociera di fondazione (a quota +10m s.l.m.) una nuova piazza circolare offre l’opportunità di uno spazio pubblico straordinario, nuovo luogo di incontro ma soprattutto nuovo luogo degli sguardi: orizzontali verso lo Stretto, verticali verso la vertigine del traliccio osservato dall’interno. Il progetto prevede una significativa presenza di uno spazio pubblico per la cultura; uno spazio espositivo che nell’intenzione è destinato a museo del pilone, dove potranno essere esposti i documenti del progetto dell’opera, della sua costruzione e degli interventi della sua manutenzione.
Esiste infatti un consistente apparato documentario, grafico, testuale, fotografico e video, che potrà divenire oggetto di esposizione.
Cosa manca? Gli investitori privati naturalmente. Adesso il Rup (responsabile unico del progetto) dovrà convocare una Conferenza dei servizi e procedere con le altre fasi dell’iter che si dovrebbe concludere con l’Avviso pubblico, finalizzato a cercare imprenditori disposti ad investire sul progetto che secondo le stime degli estensori porterebbe un ricavo annuale di 2,9 milioni di euro a fronte dei 9 milioni di euro necessari per coprire i costi di investimento , con un tratto di rendimento interno (TIR) superiore all’11%.
La suggestiva cartolina è opera di Fabio Leonetti