L’argomento “antimafia” è spesso un argomento “vincente” soprattutto in campagna elettorale: i presupposti ci sono anche per i candidati alle prossime elezioni. Eppure quando ci si sposta dalle parole alle inchieste giornalistiche, ecco che tutto diventa molto più complicato. Lo sa bene Antonio Mazzeo, uno dei più attenti osservatori del fenomeno mafioso messinese e barcellonese, che dopo l’ultimo articolo (che anche messinora.it ha pubblicato, proprio per contribuire alla sua diffusione), è stato querelato da una intera amministrazione comunale.
E’ stata infatti appena pubblicata una delibera dell’Amministrazione comunale di Falcone che dà mandato a un’avvocata barcellonese di sporgere querela nei suoi confronti per l’inchiesta pubblicata su I Siciliani giovani sull’infiltrazione mafiosa nel territorio falconese. Tra le motivazioni quelle di aver “diffamato e leso l’immagine del Comune e della reputazione di tutti i cittadini”, “screditando il buon nome del Pese e dei suoi amministratori”.
“Adesso tocca a Antonio Mazzeo – dichiara Saro Visicaro del Comitato La Nostra Città – La “pubblica” amministrazione del comune di Falcone ha deciso di querelarlo per un’inchiesta giornalistica sulla mafia. Accade sempre che invece di combattere la mafia si cerca di zittire chi ne parla. Il comune di Falcone fa scuola”.
Noi vogliamo ricordare che anche Sciascia venne accusato di rovinare l’immagine turistica della Sicilia. Una terra di contraddizioni, in cui coesistono i professionisti dell’antimafia e chi la utilizza proprio per veicolare “turismo” (da Corleone a Savoca, dove molti arrivano per visitare i luoghi dove vennero girate le scende del Padrino di Coppola). In mezzo ci sono i giornalisti che ancora cercano di informare sull’attualità di un fenomeno che resiste, che non è folklore e che avanza nascosto nelle pieghe della gestione delle pubbliche amministrazioni, dei suoi appalti, delle grandi opere mai finite.
Ad Antonio Mazzeo la solidarietà della nostra redazione.