Alla fine hanno dichiarato la loro “piena adesione” all’iniziativa del volantinaggio contro il pizzo. Per il Comitato Vara, al centro di polemiche anche politiche dopo la denuncia da parte di Addio pizzo di minacce ricevute da parte di sedicenti membri del comitato, il messaggio è condivisibile. Ma resta la ferma convinzione che non era necessario sovrapporre alla festa della città la lotta alla mafia, e soprattutto screditare un intero comitato senza fare nome e cognome di chi ha minacciato e ostacolato l’iniziativa dei ragazzi dell’associazione antiracket.
Il comitato ha così scelto di usare lo stesso metodo di risposta a mezzo stampa, affidando la propria voce ad un comunicato, che riprendiamo dalla Gazzetta del Sud dove è stato pubblicato integralmente.
“Il Comitato Vara, soddisfatto dell’ottima riuscita dell’edizione 2012 della processione dell’Assunta, a seguito delle notizie apparse sugli organi di stampa e delle reazioni di carattere politico in riferimento a quanto avvenuto in conseguenza della distribuzione di un volantino contro il pizzo e la mafia, dichiara la propria piena adesione alla meritoria iniziativa dei ragazzi di “Addiopizzo” ma non accetta il collegamento strumentale con la festa dell’Assunta, manifestazione religiosa di devozione popolare che vede il coinvolgimento dell’intera Città.
Il Comitato Vara, ribadendo ancora una volta la sua assoluta estraneità ad ogni forma e tipo di illegalità, si dichiara pronto a chiarire ogni circostanza relativa a questo spiacevole quanto circoscritto episodio che certo non giova all’immagine di Messina e della sua più grande festa. Resta disponibile a riconoscere il torto per eventuali intemperanze la dove verranno accertate dalle Autorità di Pubblica Sicurezza.
Il Comitato Vara da oltre un decennio si adopera, in accordo con l’Amministrazione Comunale, a che questa grande festa possa sempre più ritrovare gli antichi valori di Fede, Tradizione e Cultura che da secoli l’hanno caratterizzata.”
Come accade in questi casi, la corsa è a stare tutti dallo stesso lato. Ma adesso, dopo tante polemiche e attestati di solidarietà, sarebbe il caso di entrare “dentro” i fatti ed eventualmente aprire un dibattito serio su chi e cosa può e deve rappresentare la Vara.