“La dipendente dell’Asl di Messina, dott.ssa Bardaro, evidentemente non conosce neppure le elementari norme che riguardano colui/lei che, interdetto/a, viene posto/a sotto tutela legale dal Giudice Tutelare del Tribunale competente”. Questa la replica di Saro Visicaro alla dott. ssa Maria Bardaro, responsabile dell’ufficio anagrafe dell’Asp, che ha risposto alla denuncia scritta dal Presidente di Meter &Miles in qualità di tutore giudiziario della signora S. P. ribadendo che “Non c’è stata nessuna revoca illegittima del medico di famiglia. E’ stato piuttosto effettuato un cambio in piena regola e la signora è attualmente assistita dal dott. Vittorio Currò, dopo regolare richiesta di cambiamento. I documenti sono stati presentati in regola e l’Asp non poteva certo sottrarsi alla richiesta avanzata dalla sorella dell’assistita”.
“Il signor Visicaro – continua la responsabile dell’ufficio anagrafe dell’Asp – ha presentato anche una denuncia ai carabinieri sull’accaduto. I carabinieri sono venuti nel nostro ufficio il 19 aprile ed hanno raccolto regolare documentazione. Altre vicende non riguardano l’Asp che ha fatto esclusivamente il suo dovere a norma di legge”.
Ma Visicaro non accetta lo “scarica barile” e replica: “ la dottoressa riferisce di “beghe familiari” che, in questo caso, non hanno nessun supporto. Chi si fosse presentato agli sportelli dell’Asl con deleghe o meno firmate da una persona interdetta ha, in tutta evidenza, commesso una illegalità. Chi, come l’ufficio diretto dalla dott.ssa Bardaro, è stato più volte informato della illegittimità della revoca e della richiesta di sostituzione, ha commesso qualcosa di ben più grave. La persona indicata dalla responsabile Asl come colei che ha richiesto la revoca è già stata condannata dal Tribunale di Messina per avere commesso in passato lo stesso reato. E questo non poteva essere sconosciuto agli uffici Asl. Per concludere, in attesa che la Magistratura prenda i provvedimenti ,speriamo con l’urgenza del caso, ribadiamo come la signora sottoposta a tutela, in questo momento, versi in gravissime condizioni per mancanza di alcune prescrizioni e per colpe non sue”.