PONTE: GRILLO (PDL) “CIUCCI RISPONDA AL PARLAMENTO”, GLI AMBIENTALISTI “SI SCIOLGA LA STRETTO SPA”

 

 

“A seguito delle affermazioni apparse sul ‘Fatto Quotidiano’ in riferimento all’attivita’ della “Societa’ Ponte sullo Stretto di Messina”, ritengo opportuno convocare, alla ripresa dei lavori parlamentari, un’audizione di Pietro Tucci nella commissione Lavori Pubblici del Senato da me presieduta. In quella sede l’a.d. della societa’ avra’ modo di rispondere dettagliatamente ai rilievi e alle critiche contenute nell’articolo e gia’ esposte in una recentissima interpellanza”.

Lo afferma Luigi Grillo, presidente della commissione Infrastrutture del Senato, secondo il quale “sul Ponte, purtroppo, continua ad essere alimentata una falsa informazione che, da sempre, trascura l’originale progetto finanziario, la cui realizzazione e’ impostata sul coinvolgimento dei capitali privati. I provvedimenti assunti dal Governo Monti, su precisa indicazione del ministro Passera (defiscalizzazione e project bond), nonche’ la determinazione, gia’ assunta, che ha comportato l’allungamento della concessione – aggiunge Grillo – sono ancora oggi ignorati da chi, invece, avrebbe il dovere di fornire ai cittadini gli elementi necessari per una giusta e corretta valutazione di questa opera strategica”.

Intanto solo pochi giorni fa le principali associazioni ambientaliste italiane si era rivolte al governo per chiedere lo scioglimento della società “in coerenza con le esigenze di Spending Review, anche per la ricordata inesistenza di penali in questa fase”. Cosi’ Fai, Italia Nostra, Legambiente, Man e Wwf in una lettera inviata al governo per chiedere coerenza e ribadire la richiesta di rigetto di un progetto, quello del Ponte sullo Stretto di Messina ”inutile, dannoso e dispendioso”. Un progetto in cui i costi ”negli ultimi anni sono cresciuti dai 6,3 miliardi di euro del preliminare agli 8,5 miliardi di euro del definitivo del 2011”.

Nei mesi scorsi, ricordano le associazione ambientalista, ”il governo Monti ha definanziato il progetto, di fatto bloccandolo (1,624 miliardi di euro stornati per delibera Cipe a gennaio 2012). Diversi esponenti dello stesso governo, a cominciare dal responsabile delle infrastrutture, Corrado Passera, hanno dichiarato che ‘il Ponte non e’ una priorita”; quasi tutti i gruppi parlamentari (con l’eccezione di alcune aree del Pdl) hanno sostenuto che ormai l’operazione ‘si deve chiudere, con lo scioglimento della societa’ Stretto di Messina’. A questo punto, in piena Spending Review -rilevano-, ci si attendeva da un momento all’altro la cancellazione definitiva del progetto ed il citato scioglimento della societa’. In tal senso erano anche trapelate piu’ volte dal ministero delle Infrastrutture notizie circa il procedere della chiusura”.

Niente di tutto cio’. Qualche giorno fa, sottolineano, ”il commissario al Ponte, nonche’ Ad della SdM oltre che dell’Anas ha rilanciato, tentando quanto meno di procrastinare la chiusura, annunciando l’aggiornamento dello studio di impatto ambientale a seguito delle 103 richieste di integrazione del progetto definitivo, ‘in ottemperanza alle osservazioni del Ministero dell’Ambiente”’.

Mentre si attendeva una pronuncia negativa dell’esecutivo, Ciucci, quindi, rilevano le associazioni ambientaliste, ”rilancia, irridendo di fatto alle reiterate dichiarazioni dei ministri, e addirittura minaccia il ‘ricorso al Presidente della Repubblica’ in una missiva inviata al governo ‘per la perdurante inerzia dell’esecutivo sulla questione del Ponte’!”.

Per questo le associazioni ambientaliste Fai, Italia Nostra, Legambiente, Man e Wwf, gia’ titolari delle osservazioni al progetto definitivo e in linea con la richiesta di bocciatura dello stesso e di scioglimento della societa’ avanzata nei mesi scorsi, hanno scritto al Presidente del Consiglio Monti e ai ministri competenti, sottolineando innanzitutto la singolare bizzarria per cui un commissario governativo e ad di una societa’ a maggioranza governativa, nominato sempre dal governo, minaccia un conflitto grave con lo stesso esecutivo”.

A giudizio delle associazioni, ”tale modo di procedere sarebbe da sottoporre a severa censura e a eventuali provvedimenti conseguenti. Nella lettera le associazioni ricordano le maggiori incoerenze ed incongruenze del progetto. Dapprima si ricorda che, nonostante oltre quarant’anni di progettazione e numerose versioni dell’elaborato, con una spesa di svariate centinaia di milioni, non e’ ancora dimostrata con certezza la costruibilita’ tecnica del manufatto Ponte”

 

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