Resterà in carcere il sessantenne Rosario Pio Cattafi, arrestato alcune settimane fa nel corso dell’operazione Gotha III. L’uomo, avvocato del barcellonese ed imprenditore, da tempo era monitorato dalle forze dell’ordine per sospetta collusione con la mafia locale. Gli indizi portati in tribunale dal lungo lavoro degli inquirenti hanno convinto i giudici a confermarne l’arresto insieme ad altri indagati nell’inchiesta che ha registrato ben 15 fermi cautelari.
Così se nei giorni scorsi alcuni di questi erano stati rilasciati, condotti ai domiciliari o scagionati per carenza di indizi probatori, in carcere rimarranno invece oltre all’Avv. Cattafi i sospettati Giovanni Bontempo, Roberto Ravidà e Giuseppe Triolo. Su tutti questi pesano infatti le accuse più gravi, come quella di essere i veri boss della mala tirrenica con sede proprio nel comune più grande della Provincia di Messina.
Le dichiarazioni dei pentiti Gullo e Bisognano hanno infatti indicato la cosca barcellonese come lo strumento di comunicazione e di scambio d’affari tra i clan Palermitano e Catanese secondo quanto già sospettato, pare, dai giudici Falcone e Borsellino, il primo ucciso da ordigni innescati ( se le dichiarazione di altri pentiti fossero vere) con un telecomando partito proprio dal Comune del Longano.