Villa Dante Parco Natura – Laboratorio per la Green Economy e lo Sviluppo Sostenibile di Messina: è il nome del progetto presentato presso il salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, che getta le basi per una rete ecologica metropolitana e per fare di Villa Dante un Parco Natura, affinché la riqualificazione del piccolo polmone verde come di altri spazi possa diventare nel tempo un laboratorio in cui fondere esperienze ambientaliste e sociali, a cura di numerose associazioni, nel segno dello scambio virtuoso fra realtà dei territori siciliani e della collaborazione fra associazioni impegnate nel sociale e nel mondo dell’ambiente.
In vista della costituzione di un Comitato, si è presentato un progetto preliminare, auspicando l’interessamento e il coinvolgimento delle istituzioni.
L’iniziativa è promossa da Cesv – Centro Servizi per il Volontariato di Messina, Osservatorio “Lucia Natoli”, Fare Verde, Ambiente e/è Vita, Associazione Centro Educazione Ambientale (CEA Messina onlus), Marevivo, Slowfood Messina, Cocuas (Coltiviamo la Cultura Antisismica), InBar Messina, Il Ramarro “Associazione di ecologia e cultura di pace” di Caltagirone, Lipu Niscemi, Ordine degli Ingegneri di Messina, CEA Niscemi onlus, ZDA Messina.
Hanno presentato l’iniziativa: Antonino Mantineo (presidente del Cesv), Saro Visicaro (Osservatorio “Lucia Natoli”), Ennio Marino (Osservatorio “Lucia Natoli”), Francesco Cancellieri (CEA Messina), Francesca Moraci (direttore scientifico CEA),
e, tra gli altri: Giovanni Falsone del COCUAS – COltiviamo la CUltura AntiSismica;
Antonio Macauda e Bianca Genitori di Fareverde; Felice Amato di Ambiente e/é Vita;
Massimiliano Cavaleri di Marevivo; Filippo Cavallaro di Slowfood.
Hanno espresso la propria adesione anche l’Ordine Ingegneri di Messina e la Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia.
Alla Conferenza stampa hanno partecipato anche gli assessori comunali Magazzù e Scoglio, esprimendo il loro plauso per l’iniziativa e la disponibilità a collaborare in merito alla proposta, e un’analoga riflessione è stata anche fatta da Daniela Faranda, vicepresidente dell’Ente Teatro.
Affermano i promotori: “Vogliamo far diventare Villa Dante, a Messina, potentemente “spinta” dal terzo settore che, dopo il settore privato e quello pubblico, e insieme a questi, in particolare le imprese sociali, sono da considerare il volano dell’economia reale per realizzare il benessere dei cittadini, non solo in termini puramente monetari ma certamente senza escludere questi nell’area interessata. Intendiamo fare ciò sviluppando gli strumenti della cooperazione locale: l’associazionismo, il cooperativismo, oltre al confederalismo e al federalismo tra soggetti economici anche associativi ed anche i singoli individui. La strada tracciata è semplice ma sicuramente irta di ostacoli.
Il Comitato Promotore si proporrà l’obiettivo di portare a compimento lo Studio dello stato di fatto e produrrà un documento (Progetto Preliminare) tecnico-economico per la rivitalizzazione e la rifunzionalizzazione dell’Area di Villa Dante. Nelle more e con l’ulteriore aggregazione di altri soggetti coinvolti nella nuova visione di Villa Dante, si dovrà giungere alla formazione di una ATS (Associazione Temporanea di Scopo) per la redazione del progetto definitivo di “Villa Dante Parco Natura – Laboratorio per la Green Economy e lo Sviluppo Sostenibile di Messina” che dovrà essere sottoposto alla partecipazione e alla consultazione pubbliche per la condivisione e l’ulteriore potenziamento dell’azione, collaborando con l’Amministrazione Comunale di Messina.”
Continuano i promotori: “Per una corretta gestione del patrimonio ambientale di Villa Dante non bastano le leggi e i controlli e le multe non sono un deterrente adeguato per fermare i disastri: le norme cogenti, infatti, sono indispensabili e importantissime, ma non trovano necessariamente una rispondenza nell’opinione pubblica.
D’altronde, se è vero che la qualità del territorio dipende dalla somma di tutti i comportamenti umani che si relazionano con l’ambiente, non basta il rispetto delle leggi per ottenere dei risultati. Servono consapevolezza, conoscenza e coscienza, convincimento e reale partecipazione. Sono le piccole azioni e l’attenzione ai risultati che faranno la differenza.
E’ quindi necessario che tutti i cittadini (e a maggior ragione coloro che hanno ruoli decisionali e di governo) siano consapevoli del contributo che ognuno di essi può dare al mantenimento della qualità del proprio ambiente di vita e di quello degli altri esseri viventi, che vuol dire anche qualità della salute e tutela della biodiversità e delle risorse vitali del pianeta partendo già ed anche dal “piccolo” microcosmo che sarà Villa Dante”.
DI SEGUITO I DETTAGLI DEL PROGETTO:
L’Educazione Ambientale (EA) è uno strumento fondamentale per sensibilizzare i cittadini a una maggiore responsabilità verso i problemi ambientali, e alla consapevolezza della necessità di essere coinvolti nelle politiche di governo del territorio. L’EA non è semplice studio dell’ambiente naturale, ma deve promuovere cambiamenti negli atteggiamenti e nei comportamenti individuali e collettivi.
L’EA è la disciplina che più di ogni altra si presta a uno studio e a un approfondimento “sul campo”. Per un efficace raggiungimento degli obiettivi educativi, è fondamentale sviluppare attività a diretto contatto con l’ambiente. Quindi un compito imprescindibile a cui l’EA deve tendere, è un’educazione attenta a quello che avviene nel contesto territoriale di prossimità.
L’EA si è evoluta nel tempo, da un approccio iniziale prevalentemente incentrato sulla tutela della natura, si è passati a una maggiore attenzione all’inquinamento, alle emergenze ambientali e alle dinamiche sociali ed economiche, per arrivare al più ampio concetto di Educazione allo Sviluppo Sostenibile (ESS).
L’Educazione allo Sviluppo Sostenibile (ESS) non riguarda solo l’ambiente, ma anche l’economia (consumi, povertà, nord e sud del mondo) e la società (diritti, pace, salute, diversità culturali).
L’ESS è un processo che dura per tutta la vita, che ha un approccio olistico e incoraggia l’uso della riflessione e del pensiero sistemico e non si limita all’apprendimento “formale”, ma si estende anche a quello non formale e informale, come necessari integratori per una completa azione di informazione che raggiunga tutti i cittadini.
L’ESS tocca tutti gli aspetti della vita e i valori, al centro dei quali vi è il rispetto per gli altri, inclusi quelli delle generazioni presente e future, per la diversità, per l’ambiente, per le risorse della Terra.
Per green economy si intende un modello di sviluppo economico basato sul benessere complessivo, quindi non solo in termini monetari, e sull’equità sociale; uno sviluppo sostenibile con cui si intende, secondo la definizione del Brundtland Report del 1987 dell’ONU, “uno sviluppo che permette di soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri bisogni”. Lo sviluppo sostenibile ruota attorno a tre componenti fondamentali:
- Sostenibilità economica: intesa come capacità di generare reddito costante e lavoro sicuro per il sostentamento della popolazione;
- Sostenibilità sociale: intesa come capacità di garantire condizioni di benessere umano (sicurezza, salute, istruzione, ecc.) equamente distribuite fra tutta la popolazione;
- Sostenibilità ambientale: intesa come capacità di mantenere qualità e riproducibilità delle risorse naturali;
Nel Ns. caso vogliamo anche e soprattutto far diventare VILLA DANTE, potentemente “spinta” dal terzo settore che dopo il settore privato e quello pubblico ed insieme a questi ed in particolare le imprese sociali sono da considerare il volano dell’economia reale per realizzare il benessere dei cittadini, non solo in termini puramente monetari ma certamente senza escludere questi nell’area interessata.
Come fare ciò?
Sviluppando gli strumenti della cooperazione locale: l’associazionismo, il cooperativismo, oltre al confederalismo e al federalismo tra soggetti economici anche associativi ed anche i singoli individui.
La strada tracciata è semplice ma sicuramente irta di ostacoli!
Il Comitato Promotore si proporrà l’obiettivo di portare a compimento lo Studio dello Stato di Fatto e produrrà un documento (Progetto Preliminare) tecnico-economico per la rivitalizzazione e la rifunzionalizzazione dell’Area di VILLA DANTE.
Nelle more e con l’ulteriore aggregazione di altri soggetti coinvolti nella Nuova Visione di Villa Dante, si dovrà giungere alla formazione di una ATS per la redazione del Progetto Definitivo (come si dice Cantierabile e magari proponibile per attingere a risorse sui famosi e/o famigerati Fondi Europei e/o Privati !?!?) … di “Villa Dante Parco Natura – Laboratorio per la Green Economy e lo Sviluppo Sostenibile di Messina” che dovrà essere sottoposto alla partecipazione ed alla consultazione pubbliche per la condivisione e l’ulteriore potenziamento dell’azione, collaborando con l’Amministrazione Comunale di Messina.
Per una corretta gestione del patrimonio ambientale di VILLA DANTE, infatti, non bastano le leggi e i controlli e le multe non sono un deterrente adeguato per fermare i disastri: le norme cogenti, infatti, sono indispensabili e importantissime, ma non trovano necessariamente una rispondenza nell’opinione pubblica.
D’altronde, se è vero che la qualità del territorio dipende dalla somma di tutti i comportamenti umani che si relazionano con l’ambiente, non basta il rispetto delle leggi per ottenere dei risultati.
Servono consapevolezza, conoscenza e coscienza, convincimento e reale partecipazione.
Sono le piccole azioni e l’attenzione ai risultati che faranno la differenza.
E’ quindi necessario che tutti i cittadini (e a maggior ragione coloro che hanno ruoli decisionali e di governo) siano consapevoli del contributo che ognuno di essi può dare al mantenimento della qualità del proprio ambiente di vita e di quello degli altri essere viventi, che vuol dire anche qualità della salute e tutela della biodiversità e delle risorse vitali del pianeta partendo già ed anche dal “piccolo” microcosmo che sarà VILLA DANTE.