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Letterina Audino, classe 1949, ha patteggiato con i giudici una pena di due anni, ed oramai vicina alla pensione non tornerà probabilmente all’insegnamento. Era stata sospesa dall’impiego per l’accusa, convalidata da riprese operate con telecamere nascoste, di insulti e minacce agli studenti della scuola elementare “Luigi Boer”.
I racconti di alcuni bambini aveva spinto i genitori a chiedere un’indagine che poi effettivamente portò a riscontri. Tra quanto narrato dai giovani alunni del plesso, sottoposti ad esami e colloqui psicologici e pediatrici, la donna usava passare anche alle vie di fatto con strattonamenti, schiaffi, sculacciate ed insulti. Anche dietro minaccia di una bacchetta ferrata considerata come la punizione per coloro che avessero continuato a contraddirla.
Della bacchetta non si sa molto perchè gli investigatori al vedere le prime riprese, zeppe di insulti e atti di rabbia, hanno immediatamente chiesto i provvedimenti poi avviati dal sostituto procuratore Camillo Salvo. Una sospensione dal lavoro, e poi i domiciliari. L’indagine era partita a fine 2011 e ieri 19 luglio è giunta la sentenza che ammonta a due anni seppur sospesi.