Fumata bianca. É stato siglato stamani a palazzo Zanca dal sindaco, on. Giuseppe Buzzanca, e dal soprintendente per i beni culturali ed ambientali, Salvatore Scuto, il protocollo d’intesa tra Comune e Soprintendenza per l’attivazione sinergica di interventi di riqualificazione e di messa in sicurezza dei resti dell’antica chiesa di San Giacomo, alle spalle del Duomo. L’iniziativa si inserisce, infatti, nel programma di restyling del quadrilatero via XXIV Maggio, viale Boccetta, via Garibaldi e via T. Cannizzaro, nell’ambito del più ampio piano di recupero e valorizzazione commerciale del centro storico, che l’Amministrazione comunale sta definendo. Gà nel marzo scorso, le possibili sinergie istituzionali per l’area archeologica di Largo S. Giacomo erano state individuate dopo un tavolo tecnico convocato dall’assessore ai lavori pubblici ed allo sviluppo economico, Gianfranco Scoglio, a cui avevano partecipato la dottoressa Gabriella Tigano, responsabile dell’unità operativa 10, beni archeologici della Soprintendenza ed il dirigente del dipartimento urbanizzazioni primarie e secondarie del Comune, ing. Antonio Amato. A Largo S. Giacomo, dodici anni fa, fu aperto un cantiere di scavo che ha permesso una parziale lettura dell’antica chiesa, datata tra la seconda metà dell’XI e la prima metà del XII secolo nel periodo compreso tra la dominazione normanna della città ed il successivo periodo svevo. Si tratta dunque di una delle rare testimonianze della Messina normanna, forse contemporanea alla costruzione della Cattedrale normanna (l’antica chiesa di S. Maria La Nuova, distrutta dai terremoti). E’ stata messa in luce una parte del perimetro murario, e sono stati inoltre rintracciati resti di sei pavimenti della chiesa antica, tutti in mattonelle di cotto di diversa forma e dimensioni. Un’area centrale rispetto anche all’itinerario che generalmente i turisti scelgono appena sbarcati, e che negli ultimi mesi è stata molto trascurata rispetto alle sue potenzialità.