Gli scatti del fotoreporter messinese Aldo Pintaldi, 84 anni, sono state recentemente al centro di aste internazionali insieme ai grandi della storia della fotografia come Nièpce e Newton. Tra le altre, una delle sue foto più famose del 1952 che pubblicizzava il famoso film ‘La Strada’ di Fellini, chiamata ‘Cinema apollo Messina’, è stata venduta all’asta di Bloombsury Auctions e ha fatto il giro del mondo.
Inoltre, di recente, vista la grande notorietà acquisita da Pintaldi, Domenico Gervasi, direttore del Museo Etno antropologico del villaggio Castanea di Messina, ha deciso di intitolargli un’intera sezione della struttura.
Nelle prossime settimane infine, per ricordare l’importante carriera del Maestro della Fotografia, durata più di 60 anni, sarà organizzata una mostra antologica sulla sua intera attività artistica con centinaia di scatti davvero significativi.
L’evento sarà curato dal figlio Roberto, al quale il padre ha affidato la curatela di tutta la sua produzione artistica. La mostra riprenderà la storia di Messina dal ’32 al ’72, quarant’anni di immagini di uomini, luoghi e avvenimenti che in alcuni occasioni hanno raggiunto una rilevanza nazionale e internazionale. Con la sua bravura, il suo senso estetico e della notizia, Pintaldi ha impresso nella pellicola momenti singolari di attività culturali, imprenditoriali e sociali.
Nato a Messina il 16 dicembre del 1928, ma registrato all’anagrafe il 1 gennaio 1929, Pintaldi sin da giovanissimo si appassiona e si accosta al mondo della fotografia eseguendo i primi scatti con una vecchia Voigtländer Brillant di proprietà della mamma e, a rischio della propria vita, fotografa dalle colline della zona Nord di Messina, oggi via Panoramica Dello Stretto, le fortezze volanti mentre bombardano la città di Messina. Frequenta poi il Liceo Scientifico e continua ad interessarsi alla fotografia e in seguito, anche durante gli studi alla Facoltà di Chimica e Farmacia dell’ateneo peloritano che frequenta con brillanti risultati, dedica molto spazio alla sua passione. Dopo una parentesi all’Accademia di Modena, congedatosi da ufficiale, decide di far divenire la sua passione una professione. In una Messina dedita alla ricostruzione dopo i danni subiti durante la seconda guerra mondiale soprattutto per i bombardamenti anglo americani, comincia una frenetica attività immortalando cantieri e piccole e grandi industrie nascenti.
Diventa il primo fotoreporter della Fiera Internazionale di Messina e il fotografo della Rassegna Cinematografica internazionale che si è svolta per diverse edizioni all’interno della cittadella fieristica.
Nelle sue foto ha ritratto tutti gli attori della cinematografia mondiale del periodo da Gassman, a Manfredi a Sordi a Ingrid Bergman. Fototecnico ufficiale del Policlinico Universitario di Messina, per anni unico riferimento nella sua città dei centri ospedalieri, degli studi di specializzazione, dell’istituto di Fisiologia dell’ospedale Piemonte, diviene bene presto il più ricercato per eseguire particolari lavori di ricerca anche da Catania e Reggio Calabria.