COLLEGAMENTI CON LE ISOLE MINORI: USTICA LINES E NGI MINACCIANO LA SOSPENSIONE, L’ARS DEVE CONTRIBUTI PER 29 MILIONI

 

L’allarme era stato lanciato lo scorso 5 luglio, ma adesso arriva la dura presa di posizione di Ustica Lines e N.G.I. che minacciano di interrompere i collegamenti con le isole minori se entro 8 giorni non verrano versati i contributi dovuti dalla Regione, pari a ben 29 milioni di euro.

Sul rischio di sospensione del servizio si registra l’intervento della Cgil, preoccupata soprattutto per la sorte dei lavoratori del settore che rischiano il lavoro vista la situazione divenuta economicamente  insostenibile per le due società di navigazione che in questi mesi – come hanno denunciato in una nota formale- hanno fatto puntualmente fronte a tutte le spese connesse l’attività, pagamento del personale degli equipaggi e delle manutenzioni, in autonomia attendendo l’esito della riunione della specifica commissione all’A.R.S. che però si è risolta con un nulla di fatto.

“Gli effetti dell’atteggiamento della Regione  già da mesi si sono ripercossi sui lavoratori, che si son visti negare dagli armatori il rinnovo dei contratti integrativi ed hanno subito una prima riduzione degli equipaggi- osserva Foti che prosegue- . Ben due scioperi della categoria, negli ultimi mesi, avevano segnalato per tempo alla Regione Siciliana cosa stava accadendo, ma il Tavolo con le parti a Palazzo D’Orleans, successivamente attivato, aveva marcato soltanto lo scontro tra i vari assessorati e l’assenza di volontà di trovare soluzioni concrete al problema”.

L’attuale  calma dei lavoratori sulle banchine, dovuta unicamente al divieto di sciopero imposto dalla legge in questo periodo, non deve ingannare il Presidente Lombardo portandolo a sottovalutare le reazioni a questo problema. Se infatti la Regione Siciliana non troverà rapidamente una soluzione e se tra otto giorni si fermeranno le navi, c’è il rischio che esplodano seri atti di incontenibile esasperazione dettati  dal legittimo bisogno.

La CGIL di Messina  ricorda come il solo il settore marittimo, ancora in attesa del rinnovo del contratto nazionale di lavoro, occupi oltre un migliaio di addetti, tra diretti ed indotto, e di come un eventuale blocco nei collegamenti avrebbe effetti devastanti sulla stagione turistica in corso.  “

“Un settore oggi a  forte rischio a causa dei tagli ai finanziamenti alla Regione varati dal governo Berlusconi, confermati dall’attuale Governo e tradotti in tagli lineari da Palermo con il risultato di non garantire i collegamenti con le isole minori e di mettere a repentaglio uno dei principali settori della nostra economia, il turismo – osserva Oceano, segretario generale della Cgil di Messina-. È indispensabile che  i sindaci, le associazioni, gli imprenditori  e le popolazioni coinvolte facciano sentire forte la propria voce con una giornata di protesta che unisca coinvolga tutte le isole minori siciliane per obbligare il Governo regionale ad intervenire sanando questa situazione”. 

 

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