FAVA A BARCELLONA INIZIA LA CORSA VERSO PALERMO: “A COSA SERVE AVERE LE MANI PULITE SE LE TIENI IN TASCA?”

 

Claudio Fava visita Barcellona P.G. e cita Don Milani per introdurre il pensiero che lo ha convinto a candidarsi alla Presidenza Regionale Siciliana.

“La mia non è stata una candidatura passata dalle sale dei partiti – dice infatti determinato – Pur essendo Segretario di SEL non ho chiesto il permesso né a questi né a nessun altro perché non mi candido per i partiti ma per i Siciliani. La politica degli ultimi dieci anni ci ha visti testimoni di strategie a tavolino che hanno smesso di basare la scelta delle coalizioni sulle idee, sui principi ed i progetti per i cittadini, costruendo il tutto sul freddo calcolo matematico dei voti che ogni partito, al di là delle idee propagandate, poteva e può portare. Io invece voglio candidarmi perché me lo hanno chiesto, siciliani noti del mondo dell’arte e della politica così come sostenitori di varia provenienza sociale e culturale. E’a loro che chiedo il permesso ed insieme la cortesia di ascoltare e valutare le mie ragioni.”

Un discorso, tenuto prima nella conferenza stampa presso la sede CGIL di via Roma 99 per la presentazione di “LiberaSicilia2012”e poi nell’aula consiliare di Palazzo Longano per il previsto incontro sulla politica e l’economia locale.

Di qui la domanda spontanea: “Quindi lei appoggia la strategia dell’antipolitica?” “No – è la risposta secca – perché l’antipolitica non è una soluzione; ciò che serve è infatti la politica vera, quella “buona” dalla parte dei cittadini, ovvero “dei più” e non della casta. La Politica insomma nel suo vero significato non solo etimologico ma ideale. Personalmente non sono contrario ai partiti, ma molto critico verso l’antipolitica reale che essi stessi hanno fatto allontanandosi dai cittadini. E’ per questo che non mi piace neppure parlare di movimento dal basso o dall’alto; la questione è semplicemente ripartire da ciò cui si deve dare importanza: la collettività, la nostra terra in questo caso.”

E per meglio rendere l’idea di cosa intenda per politica ed antipolitica l’On. Fava continua con le citazioni prendendo spunto da un’opera recentemente molto rivalutata editorialmente e studiata in alcune sedi universitarie: “La Questione morale” di Berlinguer. Una delle frasi più incisive è proprio utilizzata ad hoc in una sala consiliare nuovamente piena: “I partiti non fanno più politica … hanno degenerato e questa è l’origine dei malanni d’Italia … hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni, a partire dal governo. Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai TV, alcuni grandi giornali … E il risultato è drammatico. Tutte le “operazioni” che le diverse istituzioni e i loro attuali dirigenti sono chiamati a compiere vengono viste prevalentemente in funzione dell’interesse del partito o della corrente o del clan cui si deve la carica … – (ovvero soltanto) – se procura vantaggi e rapporti di clientela.”

Un discorso severo, critico, che, in seguito anche alle domande di giornalisti e cittadini, non esita a chiarire ulteriormente la posizione circa le ultime alleanze pro/contro Lombardo.

“Al PD vorrei chiedere perché, in tutti questi anni, quando nella sanità come negli altri campi il potere in carica faceva clientelismi, collocava parenti e amici in posizioni importanti e vitali per la comunità … perché, vedendo tutto questo, non ha fatto opposizione, difendendo le idee degli stessi propri elettori.”

“E non è un caso – aggiunge – ch’io abbia deciso di tenere la mia prima uscita pubblica come candidato in questa città: Barcellona ha dimostrato recentemente di aver ponderato ed affrontato una scelta, basata sull’opportunità di mettersi in gioco per cambiare o per lasciare tutto come si trovava. Si è scelto per il cambiamento, tramite una giovane donna che, determinata, ha deciso di proporsi umilmente per cercare davvero di partire dalle esigenze dei cittadini e non dalle ragioni dei partiti. Io spero che lo stesso, al di là della mia esperienza, possa accadere in tutta la Sicilia, terra sinora trattata non come una regione italiana ma come un feudo della casta. Ed il cambiamento parte sempre dall‘impegno di tutti, soprattutto, anzi esclusivamente, di chi ha le mani pulite. Bisogna soltanto tirarle fuori utilizzandole per costruire un‘occasione di riscatto per una terra i cui abitanti hanno davvero le capacità per realizzare ogni cosa desiderino.” (CARMEN MERLINO)

 

 

 

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