Un’aula magna del Rettorato gremita, per la presentazione del Volume “Messina dalla vigilia del terremoto del 1908 all’avvio della ricostruzione”, a cura di Antonio Baglio e Salvatore Bottari, docenti presso l’Ateneo peloritano, edito dall’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini di Messina. Assenti gli annunciati Giuseppe Buzzanca, Sindaco di Messina, e Nanni Ricevuto, Presidente della Provincia. A porgere i saluti iniziali è il Rettore Francesco Tomasello, che definisce il volume “un’opera importante per la memoria di un evento catastrofico e storico”. Il Magnifico esprime il riconoscimento che l’Università ha verso gli autori dell’opera, ed afferma che “ci vuole rigore per ricordare la propria storia, in modo da poter guardare al futuro”.
Il Professor Santi Federe, direttore dell’Istituto Salvemini, celebra i 35 anni di attività del medesimo istituto, il quale si regge su 3 pilastri: “il sostegno degli insegnanti e degli uomini di cultura, il lavoro costante e gratuito dei soci, ed il sostegno dell’Università di Messina”. Il Presidente dell’Istituto, la professoressa Michela D’Angelo, afferma quanto Messina abbia bisogno di cultura, visto che “questa è una città in cui le biblioteche sembrano un optional, e ci ricordiamo della cultura solo per una notte, su 365 giorni”. La professoressa D’Angelo spiega che la scelta dell’Aula Magna non è casuale, poiché essa rappresenta il punto di convergenza di tanti saperi, e conclude: “il terremoto del 1908 ha causato disastri enormi, ma è il dopo-terremoto che a Messina non è mai finito”.
In conclusione Antonio Baglio e Salvatore Bottari, gli autori del Volume, spiegano la struttura dell’opera, che non è in vendita, ma per ottenerne una copia bisogna farne richiesta all’Istituto Salvemini. Il dott. Baglio si dichiara orgoglioso di vedere racchiusi nel Volume i più grandi studiosi che si sono occupati delle tematiche che riguardano il terremoto del 1908. “Quel terremoto segna l’intera coscienza nazionale”, continua Antonio Baglio, “e scientificamente è uno degli avvenimenti più studiati. Grandissimi giornalisti inoltre in quel periodo hanno realizzato importanti reportage, che occupavano tutte le prime pagine”. La prima parte del Volume, quella che riguarda il pre-terremoto, ha un taglio politico. Si noterà come prima del terremoto iniziava un declino economico della città, che nel 1908 passa definitivamente il testimone a Catania come leader della Sicilia Orientale. La seconda parte del Volume si occupa dell’immediato impatto che ha avuto il terremoto sulla popolazione. Il dott. Salvatore Bottari, introducendo l’ultima parte dell’opera, quella che si riferisce al post-terremoto, ricorda come Catania, dopo il terremoto del 1693, colse l’occasione per la rinascita, occasione non colta da Messina, che dopo il terremoto, crollò definitivamente. (SIMONE INTELISANO)