Le azione clamorose erano state annunciate nel corso dell’ultima manifestazione il 17 maggio, quando, alla stazione di Messina, per più di quattro ore erano stati bloccati i convogli.
Oggi i lavoratori ex Servireil hanno raggiunto il Campanile del Duomo: un simbolo della città, su cui sono stati stesi gli striscioni degli ex cuccettisti, a cui il Gruppo FS non vuole riconoscere alcun legame con l’azienda. Tantomeno sono bastate a calmare gli animi le promesse di Rfi che prevede il reinserimento di un treno per Milano.
Il clima è inoltre esasperato per l’evidente discordia tra le diverse strategie sindacali e un gruppo di lavoratori che non si sente rappresentato, tanto da aver costituito un ulteriore “comitato” per smentire le “buone notizie”: “La verità – dicono – è che il ripristino del Sicilia – Milano si sapeva già da tempo, non è quindi una novità, non c’ è alcuna ufficialità riguardo la reintegrazione dei lavoratori Servirail di Messina, e comunque non è ancora stato stabilito se su detto treno verranno reimpiegati i lavoratori della sezione di Milano o di Messina, e comunque anche se verranno impiegati i lavoratori Servirail di Messina, non sarebbe una soluzione stabile e duratura”.
I lavoratori, che di fatto hanno prestato il loro servizio ad un “privato”, che ha utilizzato mezzi e strutture pubbliche, chiedono di essere riconosciuti quali lavoratori del gruppo FS e quindi di essere riassunti in altri settori della società di trasporto pubblico.