Si sono celebrati questa mattina a Corleone, alla presenza del Presidente delle Repubblica, Giorgio Napolitano, i Funerali di Stato di Placido Rizzotto, sindacalista della Cgil assassinato dalla mafia nel ’48 i cui resti sono stati ritrovati solo pochi anni fa e quest’anno, grazie all’esame del Dna, identificati.
Placido Rizzotto aveva 34 anni quando venne rapito e ucciso dalla mafia di Corleone per il suo impegno a favore del movimento contadino e per i diritti dei lavoratori.
Le indagini sull’omicidio, che vennero allora condotte dal Capitano dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa, individuarono mandanti ed esecutori che però vennero assolti per insufficienza di prove.
Nel 1994 il corpo venne ritrovato nelle Foibe di Rocca Busambra dove venne gettato come monito per chi avesse voluto seguirne le orme. Quest’anno, grazie all’esame del DNA, è stato confermato che si trattava del corpo di Placido Rizzotto. Immediata la richiesta dei familiari e della Cgil per i Funerali di Stato, funerali voluti per ricordare tutte le persone che hanno perso la vita per lottare contro le mafie, per la libertà e per il lavoro.
Le iniziative sono state organizzate dalla Cgil. Ad accogliere a le spoglie del sindacalista ucciso dalla mafia 64 anni fa, la sua famiglia, la sorella Giuseppa -alla quale il capo dello Stato ha consegnato una medaglia d’oro al valor civile- e il nipote che porta lo stesso nome. Con loro il segretario della Cgil di Palermo Maurizio Cala’ e il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, oltre ai ministri Anna Cancellieri e Pierpaolo Di Paola, i vicepresidenti delle Camere Vannino Chiti e Rosy Bindi. Tanti i sindaci di Comuni della provincia che partecipano alle esequie. Tra loro anche il neo sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.
I resti di Rizzotto, che venne sequestrato e ucciso dalla mafia 64 anni, sono stati ritrovati alcuni anni fa in una foiba di Corleone e solo recentemente si sono conclusi gli esami del dna che ne hanno accertato l’identita’. Sono stati racchiusi in un’urna di marzo screziato sui toni del marrone, posta sul sacrato della Chiesa madre di Corleone.
La cerimonia e’ concelebrata dall’arcivescovo di Monreale, monsignor Salvatore Di Cristina, e da don Luigi Ciotti, presidente dell’associazione Libera. Montati due maxi schermi per seguire la messa, uno in piazza Garibaldi e uno in piazza Falcone e Borsellino. I funerali, sono stati trasmessi in diretta sulla Rai e su RadioArticolo1.
A Palermo anche una ampia delegazione della provincia di Messina accompagnata dal segretario generale provinciale, Lillo Oceano.
“Oggi come allora le battaglie per la legalità e quelle per il lavoro seguono percorsi intrecciati. In assenza di legalità il lavoro diventa merce sottopagata, le condizioni stesse di lavoro mettono a rischio la salute e la vita dei lavoratori, mancano i diritti e quindi la libertà”, osserva Oceano.