CARCERE DI GAZZI: SOTTODIMENSIONATO IL NUMERO DEGLI AGENTI DI POLIZIA PENITENZIARIA, INTERVIENE IL PREFETTO

 

“Segnalare la grave situazione che vive ornai da anni la Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Messina e sollecitare un intervento presso il Ministro della Giustizia e presso il D.A.P. sulla necessità di assegnare alcune unità”: questo l’impegno assunto dal Prefetto che relazionerà al Capo di Gabinetto del Ministro dell’Interno, dopo un incontro con i rappresentanti sindacali della polizia penitenziaria.

“In quell’incontro, in un clima di serenità – scrivono Giuseppe Conte (SAPPE) Antonino Donato (UIL) Rosario Spinello Franco (CISL) Spanò Bascio (CGIL)- abbiamo avuto modo di esporre tutte le problematiche fino ad ora riscontrate e denunciate da anni compreso l’incomprensibile silenzio da parte dell’Amministrazione Penitenziaria, sia regionale e sia nazionale.

In particolare è stato rappresentato che la nota carenza di personale, sia maschile e sia femminile – quantificata in circa 80 unità rispetto la pianta organica fissata con Decreto Ministeriale nel 2001 ma che nel corso degli anni, a causa dell’ampliamento delle attività che gravano sia nel Reparto e sia nel Nucleo T. P. per ultima l’apertura del reparto per detenuti presso l’Ospedale Papardo, il deficit può essere stimato in circa 120 unità – non ha fatto altro che rendere il lavoro del poliziotto penitenziario difficile e umanamente impossibile sia per l’eccessivo carico di lavoro, dovendo la stessa unità occuparsi di più posti di servizio, sia per i rischi derivanti dalla poca sicurezza dal momento che, soprattutto nel turno serale e notturno, l’attività lavorativa è assicurata da poche unità rispetto l’entità numericamente della popolazione detenuta da vigilare che oscilla intorno i 400 detenuti. Dunque è stata posta l’attenzione sui possibili rischi per la sicurezza, non solo in termini intramurari ma soprattutto in termini sociali per la città di Messina stessa visto che la struttura penitenziaria è insita nel centro abitato. Tutto ciò nell’ipotesi in cui venissero meno i presupposti per garantire la sicurezza a causa dei limiti oggettivamente non imputabili a coloro che dovrebbero assicurare i compiti istituzionali loro demandati.

Viene da chiedersi – ribadiscono i sindacalisti – come fronteggiare un’eventuale sommossa o attacco esterno? E’ stato evidenziato, inoltre, che vari posti di servizio non sono presidiati e il più delle volte il personale in servizio nelle ore serali o notturne, oltre ad essere numericamente inferiore, ha già espletato un turno di servizio di otto ore rendendosi disponibile ad effettuare lavoro straordinario ad oltranza fino ad arrivare a svolgere 25 ore consecutive ed in molti casi quel personale è costretto a rinunziare alla fruizione della mensa non avendo la possibilità di ricevere il cambio.

Limiti riscontrabili anche in seno all’attività del Nucleo T.P., sia per la mancanza di personale per organizzare le scorte per il trasferimento di detenuti (udienze presso le varie Aule di giustizia, visite ambulatoriali, piantonamenti, permessi ecc. ecc.) e sia per i mezzi che oltre a non essere adeguatamente funzionanti sono pressoché insufficienti e inefficienti a causa della mancanza di fondi necessari alla loro riparazione e per l’approvvigionamento del carburante. Infine – concludono  –  sono stati posti gli accenti sulla strana gestione delle risorse umane da parte del D. A. P. in cui pur avendo annunciato l’assegnazione di alcune unità, quelle unità non sono mai arrivate a Messina”.

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it