Il Consiglio comunale è tornato a riunirsi stamani in seduta straordinaria, per trattare le problematiche relative al Patto di Stabilità, allo sforamento e alle eventuali proposte di deroga. Presenti in Aula i deputati nazionali messinesi Enzo Garofalo e Francantonio Genovese; l’assessore al bilancio, Orazio Miloro; il ragioniere generale, Ferdinando Coglitore; il segretario generale, Santi Alligo; ed i componenti il Collegio dei Revisori dei Conti. A margine del Consiglio, il sindaco, on. Giuseppe Buzzanca, ha evidenziato che: “Messina non è sull’orlo del baratro, ma al pari di altre città vive un momento di difficoltà finanziaria. E’ necessario ricordare che Messina vanta crediti verso la Regione e lo Stato per 50 milioni di euro per il saldo 2011 e per le prime due trimestralità del 2012. Lo sforamento, come per la città di Torino, dipende dagli investimenti per le infrastrutture. Siamo pronti a confrontarci in qualunque momento per definire le strategie più opportune”.
L’assessore alle politiche finanziarie, Orazio Miloro, ha sottolineato, intervenendo in Aula a conclusione del dibattito, che l’amministrazione comunale ha ridotto in quattro anni il bilancio da 988 milioni di euro a 520 milioni dopo aver ereditato un indebitamento di 88 milioni di euro, portandolo a circa 40. E’ anche vero, però, che lo Stato ha trasferito sugli enti locali le sue difficoltà finanziarie e l’IMU è l’esempio”.
Nel corso della seduta sono stati numerosi gli interventi dei consiglieri, che hanno spiegato come lo sforamento del Patto di Stabilità riduca la capacità di investimenti e indebitamenti per far fronte alle varie necessità del comune. Le severe regole del Patto, sommate alla costante riduzione dei trasferimenti statali e regionali, comporteranno seri rischi di default in moltissimi comuni, compreso quello di Messina. Per porre rimedio all’attuale situazione, è stato sollecitato un tavolo alla presenza di tutti gli organi istituzionali. Domani, martedì 15, alle ore 18.30, il Consiglio comunale tornerà a riunirsi in seduta ordinaria, per proseguire l’attività deliberativa.