NANNI RICEVUTO SEGUE IL “SOL LEVANTE”: COME NAOTO KAN FA LA SUA “RINUNCIA”

 

Lui non se n’era neanche accorto. Quegli aumenti erano stati il frutto di una “autonoma” determina dirigenziale dello scorso 13 aprile 2012, con la quale era stato rimodulato l’ammontare delle indennità di funzione degli amministratori (presidente ed assessori) e dei consiglieri provinciali.

Ovviamente non per un capriccio, ma “in ottemperanza alle recenti normative regionali”, insomma un “obbligo di legge”. Ma Nanni Ricevuto, sospinto dal vento dell’est, che ha riportato in queste ore la notizia di Naoto Kan, primo ministro giapponese che ha rinunciato allo stipendio di premier fino a quando la crisi nucleare di Fukushima non sarà risolta,  non perde l’assist fornito dagli eventi e rilancia: “Pur tenendo conto dell’obbligatorietà del provvedimento dirigenziale di adeguamento alle leggi vigenti – ha dichiarato il Presidente –  non posso non considerare il momento di grave difficoltà economica che tanti e tanti cittadini stanno attraversando e, pertanto, per quel che mi riguarda , dichiaro di rinunciare all’aumento di indennità”.

Spiccioli insomma. Ma quanto basta per rispondere agli attacchi della stampa (in particolare Centonove che aveva gridato allo “scandalo”) e proseguire con l’operazione “simpatia” che ha contraddistinto le sue ultime mosse, dall’accoglienza dei turisti con La banda Di L ‘umbrellara all’apertura, in tempi record, della Chiesa dei Catalani, dopo l’episodio dei croceristi rimasti “intrappolati” dietro il cancello.

Da grande esperto di marketing e comunicazione, da buon politico insomma, questa occasione non poteva certo sfuggirgli: la rinuncia dell’indennità non può che far bene all’immagine, e al portafoglio dell’Ente.

A seguire l’esempio del Presidente solo l’assessore alla cultura Mario D’Agostino: “consapevole delle difficoltà di bilancio – scrive – non solo dell’Ente Provincia ma dell’intero sistema economico statale, ritengo opportuno rinunciare all’aumento d’indennità di carica, seppur previsto dalla legge, questo al fine di una condivisione, con esempio concreto, dei sacrifici che vengono richiesti al cittadino in un momento difficile della nostra società civile”. Aqualche ora di distanza la stessa decisione viene condivisa dall’assessore al lavoro Renato Fichera.

E due. Restano ancora 11 assessori, alcuni invisibili, tipo quello alla pesca Giuseppe Martelli, che forse però, con l’arrivo dell’estate un giro in barca lo farà, quantomeno per giustificare stipendio e indennità di servizio. E poi ci sono i consiglieri provinciali, che zitti zitti, non hanno però un alibi visto il generoso gesto del loro Presidente.

Ma non tutti sono d’accordo con Nanni Ricevuto: l’ aumento degli stipendi, infatti,  era stato già salutato con “compiacimento” dai rappresentanti sindacali dei lavoratori di Palazzo dei Leoni, che in un comunicato avevano candidamente chiesto anche un aumento del buono pasto, ribadendo la propria soddisfazione per la determina che “prende atto del grave disagio economico patito dagli amministratori dell’Ente a fronte dell’attività svolta e dei risultati raggiunti anche in notevole carenza d’organico (Catania 9 assessori, Palermo 10 assessori, Messina 13)”.

Il comunicato prosegue: “da rappresentanti dei lavoratori  – si legge – consideriamo il provvedimento la più concreta risposta alle voci di difficoltà economiche dell’Ente, certi che da ora in avanti non sentiremo più parlare (anche e soprattutto alcuni assessori) di necessità di interventi sulle spese del personale e di tagli vari”.

Ironia?

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