“Chiediamo al Ministero di obbligare la Raffineria di Milazzo ad applicare tutte le migliori tecnologie disponibili al fine di eliminare le continue emissioni di sostanze odorigene e dannose”. Questo l’obiettivo dell’ “A.D.A.S.C.” – Associazione per la Difesa dell’Ambiente e della Salute dei Cittadini – che ha inviato una missiva indirizzata al Ministro dell’Ambiente e per conoscenza ad altri enti e/o istituzioni per chiedere la revisione dei decreti autorizzativi AIA.
“Finalmente anche l’ Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale certifica che gli odori molesti che attanagliano la Città di Milazzo provengono dalla Raffineria di Milazzo – dichiara il Presidente Maimone – Nello specifico l’ISPRA punta il dito sull’impianto Merox e su uno specifico serbatoio.”
Ricordiamo che in seguito alla nota il Ministero dell’Ambiente ha diffidato la Raffineria di Milazzo a redigere uno studio entro 30 giorni volto all’individuazione di tutte le sorgenti emissive, potenzialmente causanti odori molesti ed a produrre una relazione tecnica. Inoltre Arpa Sicilia ritiene opportuno che il gestore effettui un monitoraggio dell’Idrogeno Solforato e di altri composti solforati nelle aree perimetrali la Raffineria.
“Le Ispezioni da parte di ISPRA, ARPA dovrebbero essere più frequenti per avere una costante e reale situazione della Raffineria – dichiara la Segretaria Assunta Sciacca – ed estenderle anche agli altri stabilimenti industriali presenti sul territorio. Invieremo anche una nota alla Commissione Europea Ambiente affinché venga effettuata un’ispezione certosina all’interno delle industrie presenti nell’Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale della Valle del Mela.
È giunta l’ora di applicare anche a Milazzo e nella Valle del Mela la Direttiva europea che sancisce il principio che “chi inquina paga”.
Basta con la sostanziale impunità di cui hanno goduto finora inquinatori, corrotti e corruttori. Il sistema in cui il controllato è anche il controllore è un insulto al buon senso ed alla civiltà giuridica di ogni paese civile”.
Intanto a partire da maggio la raffineria di Milazzo effettuera’ una fermata programmata di alcuni impianti di conversione (hydrocracker e LC-fining) e del Vacuum, per un periodo di circa 40 giorni. Secondo quanto si e’ appreso, l’effetto previsto e’ una riduzione della produzione di gasolii da circa 400 mila tonnellate al mese a 150 mila tonnellate al mese. La raffineria, frutto di una joint venture tra Kuwait Petroleum ed Eni, processa circa 200 mila barili al giorno.