“Doveva essere una conferenza gioiosa, ma sono molto amareggiato”, inizia così il lungo intervento di Fabio D’Amore, commissario “in scadenza” dell’Ente Fiera, che ha ripercorso il suo non facile incarico alla guida della struttura. “Denunce pubbliche pesanti” quelle avanzate da D’amore, che si scaglia soprattutto contro il disinteresse di Comune e Provincia che dal 2009 non hanno versato un euro, dimostrando, secondo il commissario, il chiaro intento politico di mettere in difficoltà il lavori di un esponente di una parte politica avversa. “Eppure il sindaco Buzzanca, nel suo primo mandato, destinò 400 mila euro alle attività della Fiera – ricorda D’amore – dovrebbero spiegare non solo a me, ma soprattutto alla cittadinanza, cosa è cambiato”.
D’amore difende il suo lavoro, richiamando le soluzioni che nel corso del suo mandato hanno portato a ridurre il debito pregresso, anche quello con l’Autorità Portuale a cui, dopo l’avvio di una transazione, vengono versati ogni anno 80 mila euro.
“Ho fiducia che si possa ancora rimediare sull’emendamento dell’Ars – ha detto D’Amore – giorno 26 aprile avrò un confronto diretto con l’Assessore Venturi. In ogni caso credo che ci sia uno spiraglio per il futuro dei dipendenti. Esiste infatti una legge ancora in vigore, che obbligherebbe in ogni caso la Regione ad accorpare i dipendenti di Messina a quelli di Palermo, nell’ipotesi di una messa in liquidità che comunque, al momento, appare lontana”.
Alla conferenza hanno partecipato anche i lavoratori della Fiera, che hanno annunciato la mobilitazione e che resteranno in assemblea permanente in attesa delle decisioni che dovrebbero arrivare da Palermo entro la fine del mese.
Tra le “anomalie” segnalate da un “agguerrito” Fabio D’Amore anche la mancanza della nomina da parte della Regione dei Revisori dei Conti, più volte richiesta agli assessorati competenti, e che rappresenta un altro dei nodi da sciogliere per accedere ad una garanzia fidejussoria che consentirebbe di proseguire serenamente le attività dell’Ente.
Resta ottimista D’Amore, che ricorda come ogni anno la Fiera, solo con la manifestazione d’agosto, incassa circa 400 mila euro e che ritiene che l’Ente si possa mantenere con un minimo di supporto.