Nell’ambito del processo sulle infiltrazioni mafiose nella societa’ mista “Messinambiente” per lo smaltimento dei rifiuti l’accusa ha richiesto undici condanne e sei prescrizioni. Il processo scaturisce dall’inchiesta “Smalto” del 2004, la madre di tutti i report delle Forze dell’Ordine sulle ecomafie in Sicilia, un’inchiesta condotta dal pm Ezio Arcadi sulla base di accertamenti della Dia, informative del Noe di Palermo e di numerose intercettazioni ambientali e telefoniche.
Il pubblico ministero Fabio D’Anna ha chiesto ai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Messina la condanna a 5 anni per i boss Giuseppe “Puccio” Gatto, Carmelo Ventura e Giacomo Sparta‘ che controllavano le zone nord, centro e sud della citta’ di Messina; a 3 anni e 6 mesi per Raimondo Messina e Gaetano Nostro, mentre 4 anni sono stati sollecitati per Tommaso Palmeri.
Inoltre, e’ stata chiesta la condanna a 3 anni per Antonio Conti, ex manager di MessinAmbiente, Francesco Gulino, all’epoca titolare dell’Altecoen di Enna e Maurizio Ignazio Selvaggio, mentre 2 anni e 6 mesi per Sergio La Cava, ex presidente del consiglio di amministrazione della societa’ mista e Gaetano Munnia.
Richiesta di non doversi procedere per avvenuta prescrizione per l’ingegnere Benedetto Alberti e per Gaetano Fornaia, Giovanni Fornaia, Filippo Marguccio e Antonino Miloro.
Le accuse contestate a vario titolo sono: associazione a delinquere di stampo mafioso, concorso esterno e smaltimento illecito di rifiuti.
Ricordiamo che Sergio La cava è stato vice presidente del consiglio provinciale di Messina all’inizio dello scorso decennio, eletto in quota An. L’accusa che riguarda La Cava – già responsabile del settore giovanile del Messina Calcio e socio di Carlo Borella, presidente dell’Ance inquisito per presunti rapporti con la mafia – riguarda il suo passato di presidente della società mista di raccolta rifiuti Messinambiente.
Formata dal Comune di Messina, la provincia, il Comune di Taormina, Messinambiente è nata alla metà degli anni ’90 insieme ad un partner privato che ha assorbito il personale delle molte coop che precedentemente effettuavano il servizio di raccolta e smaltimento per conto direttamente del Comune. Un partner conosciuto anche lontano dal messinese, la Altecoen della Gulino Group, la holding del fratelli Gulino di Enna.