“Chi pensava che dopo la travagliata approvazione della delibera sul piano di riorganizzazione dei servizi di mobilità urbana dello scorso 14 febbraio si potesse assistere a una svolta nel percorso verso il fallimento dell’Atm Messina si sbagliava di grosso e adesso è evidente anche ai più ottimisti”.
La Fit Cisl richiama l’attenzione sullo stato d’inerzia che si registra nei confronti dell’azienda trasporti cittadina e sulla mancata attuazione di quel percorso virtuoso voluto dalla delibera approvata.
La Federazione Trasporti della Cisl sottolinea come “le nuove normative di legge in materia di mobilità urbana, i rilievi della Corte dei Conti e dell’Assessorato regionale ai Trasporti richiedevano un nuovo piano industriale e la trasformazione, in un arco temporale brevissimo individuato rispettivamente in 60 e 90 giorni, della vecchia azienda. Oggi quella delibera è rimasta lettera morta ed assistiamo solo al continuo declino dell’Atm, un’azienda abbandonata a se stessa”.
La Fit Cisl evidenzia come, nei giorni seguenti l’approvazione della delibera, non vi sia stato alcun incontro per definire il quadro della situazione e il percorso. “Avrebbe dato finalmente ai lavoratori
e alla città – spiegano i sindacalisti Cisl – quel segnale di cambiamento atteso da tutti considerato lo stato di paralisi in cui versa il servizio di mobilità urbana della città, un servizio che ha costi elevatissimi e livelli qualitativi assolutamente inaccettabili che, come Fit Cisl, abbiamo sempre denunciato proponendo soluzioni mai accettate da questa Amministrazione e Dirigenza”.
“Oggi invece – continuano i vertici della Fit Cisl messinese – siamo a tempo scaduto, visto che sono trascorsi 64 giorni dalla votazione della delibera, e ci vediamo costretti a denunciare che non solo non si è completato il percorso stabilito, ma che paradossalmente tale percorso pare non sia neppure iniziato. Forse si pensa di tirare a campare fino a settembre. Ma – conclude la Fit – se così fosse è bene sapere che tutto ciò non sarà possibile perché, senza stipendi e senza futuro, il Palazzo sarà presto scosso dall’ennesima protesta dei lavoratori dell’Atm perché vi è una precisa e colpevole responsabilità dell’amministrazione per la morte del servizio di trasporto pubblico in città, per le sorti dei lavoratori e per la pesante compromissione del bilancio comunale”.